I genitori di Laura si chiamavano Cesare e Giovannina. Ed erano due genitori veramente speciali! Infatti erano capaci di mantenere sempre la serenità in casa, tra loro e con i dodici figli (Laura infatti ebbe undici tra fratelli e sorelle, quattro dei quali morirono ancora piccoli).

Sembrava che in casa Baraggia il soffitto fosse un cielo sempre azzurro, nel quale risplendeva il sole!

Qual era il segreto di Cesare e Giovannina? Quale mistero veniva custodito nella famiglia di Laura?

Papà Cesare teneva i conti di un mulino e sapeva scrivere (uno dei pochi nel paese!) con una grafia chiara ed elegante; amava leggere libri e periodici e presto insegnò anche ai figli ad apprezzare le buone letture. Ma in questo non vi era nulla di speciale.

Mamma Giovannina era figlia di commercianti; allevava i figli con affetto e serietà; quando era necessario, lavorava anche in campagna, ma pure lei sapeva leggere e scrivere (fatto ancora più raro, poiché si trattava di una donna!): eppure anche in questo non vi era nulla di speciale.

Dove stava allora il segreto di quella azzurra felicità, che si respirava nella famiglia di Brentana?

Era tutto racchiuso dentro tre regole di vita semplici, che Cesare e Giovannina sapevano vivere davvero: amore in famiglia, carità verso il prossimo, preghiera per stare con il Signore.

Laura ricorderà sempre la serenità dei suoi genitori, il rispetto reciproco, la gioia con cui ciascuno approvava tutti i piccoli gesti quotidiani che l’altro compiva.

E sapevano donare: agli amici, ai conoscenti, agli estranei, quando serviva, donavano quel poco che il Signore aveva concesso a loro, e quel tanto di amore che aveva messo nei loro cuori. Mamma Giovannina spesso usciva di notte, per vegliare e aiutare povere donne ammalate; non esitava a regalare i vestiti che indossava, la sua biancheria, perfino la coperta del letto, a chi si trovava nel bisogno.

«Non preoccupatevi – diceva sempre – non saremo mai più generosi di Dio: ciò che noi doniamo dalla porta, entra raddoppiato dalla finestra!».

E così, alla sera, tutta la famiglia si radunava per pregare e ringraziare il Signore per la giornata appena trascorsa. Ma non solo: alla domenica, prima del pranzo festivo, i figli parlavano del brano di Vangelo ascoltato alla messa, poi tutti si festeggiava in allegria.

Ecco il segreto, semplice e meraviglioso, che spazzava le nubi da casa Baraggia.

Laura bambina imparò dai suoi genitori cosa volessero dire “amore”, “carità” e “preghiera”, immerse dentro la vita quotidiana. E non lo dimenticò mai più, perché per un bambino il papà e la mamma sono l’immagine del Signore.