Famiglia del Sacro Cuore di Gesù

Conclusione Capitolo Generale

IX domenica dopo Pentecoste

SULIBIATE – 30 luglio 2023

CGXXV – messa conclusiva

Omelia di s. e. mons Mario Delpini alla messa di conclusione del XXV Capitolo Generale

Sulbiate, 30 luglio 2023

  1. In vasi di creta.

C’è un’arte della confezione, c’è una specializzazione nelle vetrine, c’è una scienza della pubblicità.

Fa parte della pratica della seduzione. Voglio che tu faccia quello che voglio io, perciò cerco di non farti pensare a quello che è bene o a quello che vuoi tu o a quello che è il tuo dovere, per farti desiderare quello che mi interessa; voglio che tu compri quello che io vendo, perciò cerco di non farti pensare a quello che ti serve o a quello di cui hai bisogno, preparo la vetrina o organizzo la pubblicità per farti comprare quello che io voglio venderti.

La seduzione è un inganno, una strumentalizzazione.

Dio non ha bisogno di vetrine luccicanti o di pubblicità, Dio non vuole sedurre per convincere i suoi figli a fare quello che lui vuole. Dio non vuole spaventare con minacce per convincere a fare quello che lui vuole.

Perciò si è rivelato non con angeli splendenti o con manifestazioni clamorose. Ha rivelato la sua gloria in Gesù, l’uomo di Nazaret, l’uomo fragile che si è consegnato nelle mani degli uomini, si è esposto alla critica, alla contestazione, al disprezzo, fino alla violenza: attira a sé non con una tecnica di seduzione, ma con la rivelazione della sua gloria, cioè l’amore fino alla fine che rende capaci di amare.

Perciò Paolo, contesta dalla gente di Corinto, si confessa: io sono solo un vaso da niente, sono solo un pover’uomo che non vale niente. Porto però un tesoro: la gloria di Dio che si riconosce sul volto di Cristo.

Perciò la Chiesa non si specializza in tecniche di pubblicità, se vuole restare fedele alla via scelta da Gesù: rivela di essere dimora della gloria di Dio perché si mette a servizio, come un vaso da niente, come un vaso di creta.

  1. Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede (2Cor 4,13).

Così continua anche la storia della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù.

Nella Chiesa di oggi è diffusa la tentazione di parlare sempre di numeri e di età: quanti siamo, come siamo vecchi, quanti eravamo, come eravamo giovani.

Non so se sia una abitudine che porti a qualche cosa di buono.

La testimonianza di Paolo contesta le parole di disprezzo di quelli di Corinto che gli dicevano: tu non vali niente, tu sei un debole, tu non sei capace di predicare e di convincere. Paolo si difende dicendo: sì è vero, io non valgo niente, io non sono un eroe che compie imprese memorabili, non sono un predicatore che fa tremare i muri, ma io seguo la via di Gesù. Io credo in Gesù

Perciò a conclusione del Capitolo Generale, celebrando la nostra Pasqua settimanale, la domenica con tutta la comunità noi evitiamo di fare pubblicità e di percorrere le vie della seduzione.

Chiediamo piuttosto la grazia che rifulga la luce nei nostri cuori per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Gesù.

  1. La gloria di Dio sul volto di Gesù.

Come si rivela questa luce?

Si rivela come potenza del perdono: Figlio ti sono perdonati i tuoi peccati (Mc 2,5). La gloria di Dio è il potere di perdonare i peccati. La Chiesa è la casa della riconciliazione, del perdono dei peccatori. Così risplenda questa gloria nella comunità delle suore: siano in mezzo al popolo di Dio persone che attestano con la carità fraterna la potenza del perdono

Si rivela come liberazione: Alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua (Mc 2,11). La gloria di Dio diventa la libertà delle persone. In ogni persona ci può essere una paralisi, un blocco psicologico, una rottura relazionale, un complesso di inadeguatezza che impedisce di vivere in pienezza la vita, la gioia. Ecco in che modo la vita consacrata può rivelarsi riflesso della gloria di Dio sul volto di Cristo: le suore come persone sciolte da ciò che blocca, paralizza e le suore al servizio della maturità, della libertà delle persone. Al servizio del diventare grandi dei ragazzi e delle ragazze aiutandoli nel cammino di liberazione dalle paure, dalle ansie, dalle schiavitù delle dipendenze, dai complessi di inferiorità o di inadeguatezza.

Si rivela come speranza di vita eterna: colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù. La speranza della vita eterna rende la Chiesa piena di fiducia. Le suore, le consacrate, sono un segno della speranza che non delude. Non si accontentano di fare un servizio utile a questo tempo, in questa vita, ma sono testimoni di quella scelta che dichiara: vale la pena di lasciare tutto per Gesù, perché solo lui ha parole di vita eterna, solo la sua risurrezione è promessa affidabile.