Laura nel giorno di Pasqua del 1867 pronuncia la promessa di osservare fedelmente il suo Metodo di vita. È a Milano presso i signori Biffi da ormai un anno, durante il quale ha vissuto forti conflitti interiori, non ha ancora trovato un confessore che possa aiutarla a verbalizzare e a comprendere la novità di quei desideri di consacrazione a Dio e di donazione ai fratelli che porta nel cuore. Leggendo la vita di Bartolomea Capitanio, Laura avverte una sorta di sintonia spirituale con questa donna e, apportandovi qualche modifica, adotta il suo metodo di vita. La giovane sperimenta il buio spirituale, il disorientamento. Ma è nella notte dello Spirito che avvengono le nozze mistiche e la presenza luminosa di Dio finalmente si rivela attraverso la lettura della biografia di una religiosa esemplare.

…da Voi solo aspetto la forza e le grazie e, se volete altra cosa da me, fatemelo conoscere (DS, 65)

Vi erano tenebre, nuvole e oscurità. Il Signore vi parlò dal fuoco. Voi udivate il suono delle parole, ma non vedevate alcuna figura. Vi era soltanto una voce (Dt 4,11-12)

Dio è luce sfolgorante, che l’occhio dell’uomo non è capace di vedere. Impossibile pensare o immaginare la figura di Dio. Dio è per noi soltanto una voce, una parola. Una parola che vuol penetrare nel nostro cuore, nel nostro pensiero, nelle nostre azioni, nel rapporto coi fratelli.
Ma chi può aprire le nostre orecchie, se non Gesù? Condussero a Gesù un sordomuto: ‘E portandolo in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua: guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: Effatà, cioè apriti! E subito gli si aprirono gli orecchi’ (Mc 7,32-35).
Occorre quindi riconoscersi sordi, rendersi disponibili e pregare, perché Gesù possa aprire le nostre orecchie. E raccogliersi, lontano dalla folla.
Liberare la parte più intima del nostro cuore da condizionamenti esterni, per ascoltare la Parola di Dio.
Mettersi in ascolto, per capire, per crescere. Più si cresce, più si capisce che si è piccoli, perché ci si accorge dell’Infinità di Dio.
Dobbiamo ascoltare molto, anche quando ci pare di non capire; ascoltiamo ugualmente. Talvolta, quando meno ce lo aspettiamo, la Parola di Dio penetrata nel nostro cuore, improvvisamente si fa comprensibile.