Laura ha dieci anni e incominciano a manifestarsi in lei le inquietudini della preadolescenza: ella afferma di non riconoscersi più, aumenta gli atti di penitenza e di mortificazione, avverte il cambiamento che si sta attuando in lei: è alla ricerca della propria identità, vuole definire se stessa ma secondo le coordinate indicate dallo Spirito santo. È il travaglio del parto: Laura rinasce a nuova vita in Cristo.
In tal tempo sentii in me un grande cambiamento (DS, 19)
Se uno non rinasce dall’alto non può vedere il regno di Dio (Gv 3,3)
L’umiltà è una delle più grandi grazie che un’anima possa ricevere, perché sia Gesù a condurla sulla via della virtù, a operare un cambiamento in lei.
Laura vuol piacere a Gesù, nella convinzione che Gesù si prende cura di chi confida in Lui, per crescere nella fede in Lui.
Il secolo in cui vive Laura è un tempo spiritualmente tormentato: è il secolo del Romanticismo.
Nato in contrapposizione all’Illuminismo, si esprime in un ritorno ai valori spirituali, come esaltazione dei sentimenti, delle passioni, delle forze istintive dell’uomo nella loro spontaneità e libertà.
Laura è una bambina per natura aliena da sentimentalismi, vive fin da piccola solo per Gesù. Comincia ad offrirsi a Gesù molto presto e prosegue un cammino spirituale, schivando ogni lusinga mondana che possa allontanarla da Lui.
Nasce in lei il desiderio di entrare in un monastero.