Ma quando ha inizio la storia di Madre Laura Baraggia? E dove incomincia quel lungo cammino che la porterà a fondare la Famiglia del Sacro Cuore di Gesù, e ad abbracciare il papa in Vaticano?
Immaginiamo di avere le ali di un uccello, e attraversare in volo lo spazio e i tempo: ora laggiù, sotto i nostri occhi, si stende la grande Pianura Padana, tagliata dal serpentone del fiume Po.
Risaliamo verso nord, dove la terra inizia ad alzarsi nelle colline della Brianza; sullo sfondo si ergono le sagome scure delle Prealpi: la Grigna, il Resegone, i Corni di Canzo.
Ecco, proprio in quella terra, nell’ultimo lembo della Brianza, vicino al corso del fiume Adda che scende da Lecco, si trova il paese di Sulbiate, compreso nella parrocchia di Brentana.
Alla metà del diciannovesimo secolo era questo uno dei tanti, piccoli centri agricoli che costellavano quella terra fertile. Qui nacque Laura, il primo giorno di maggio del 1851, nona figlia dei coniugi Baraggia, e in questa terra condusse gran parte della sua vita.
Ma il mondo, visto dall’alto, sembra sempre bello. Proviamo ora a scendere e guardare con gli occhi di una bambina la campagna lombarda dell’Ottocento. Allora scopriremo che non solo il verde dei campi, il giallo del grano, il blu del cielo riempirono gli occhi di Laura, ma anche le immagini quotidiane di una esistenza povera e difficile, che la circondava.
Gli abitanti della parrocchia di Brentana, tutti legati al lavoro dei campi, dovevano lavorare duramente per sopravvivere, e spesso erano minacciati da carestie ed epidemie. L’alimentazione era insufficiente: i piatti pieni di polenta, patate, un pugno di legumi e qualche ortaggio, e poco più. La popolazione era malnutrita e debole, eppure doveva affrontare lavori massacranti. Le donne, in particolare, erano schiacciate tra la conduzione della casa, l’allevamento dei numerosi figli e il lavoro a cottimo, oppure l’impiego nei primi opifici e nelle industrie tessili della zona.
Spesso i bambini non potevano istruirsi: c’era bisogno delle loro braccia nei campi.
Anche la mortalità di neonati e bambini piccoli era molto elevata.