Dio solo.

O amarvi o morire o mio tesor.
Meglio soffrire la morte la più crudele che vivere un solo momento senza amarvi o mio Dio.
Si è vero. Non sono degna di ricevere tanti favori. ma giacché tanta bontà usate meco, degnatevi concedermi una umiltà profondissima, un amor ardente, un’uniformità perfetta e una purità angelica.

1867. Festa di Pasqua.

VV. G. M. G.

Dio solo in tutto e tutto senza riserva per Dio solo.
Metodo di vita

Mio buon Gesù, ecco che sono già passati molti anni del mio esistere e in questi mi sono sempre contentata di condurre una vita ordinaria. Ho conosciuto da molto tempo che vai volete qualche gran cosa da me, mi volete santa e vostra sposa. Ora mi dò per vinta e voglio proprio farmi santa ed essere tutta vostra senza la minima riserva. Voglio praticare una vita fervorosa e mortificata secondo il vostro maggior gusto.
Voi, o mio dolcissimo Gesù, regolate la mia mano. S. Spirito illuminate la mia mente. Vergine SS. mia cara madre assistetemi onde possa stabilire quello che piace a Gesù che faccia la sua povera sposa e voi madre che faccia l’indegna vostra figlia. Angelo Custode, custoditemi onde possa esservi di consolazione e non di afflizione. Glorioso s. Giuseppe, Santi ed Angeli del paradiso pregate tanto per me.
1. Dormirò il tempo concessami dall’obbedienza, né più né meno. Appena svegliata mi rivolgerò col cuore e col pensiero a Dio, col fare un atto d’amore e di ringraziamento, di offerta, di preghiera e soprattutto mi offrirò di buon grado a portare tutte quelle croci che egli si compiacerà di mandarmi in quel giorno poiché tutta la giornata deve essere riposta nella croce e stimerò perduto quel giorno che non sarà marcato coll’impronta di qualche afflizione. A questo fine prenderò l’acqua santa, farò il segno della S. Croce, sospirando che Dio mi benedica. Fatti i miei doveri, mi rivolgerò alla mia cara madre, le donerò il mio cuore, mi metterò sotto la sua protezione, mi raccomanderò alla sua maternità e bacerò devotamente la sua immagine. Poi mi raccomanderò al mio Angelo Custode, al mio caro padre S. Giuseppe, a tutti i Santi protettori affinché mi ottengano un santo giorno. Tutto questo farò con brevi, ma sospirose aspirazioni.
2. Dopo modestamente vestita, farò l’offerta a Dio di tutte le azioni della giornata colla protesta di voler prima morire che offendere Dio con un sol peccato e dirò, a me stessa: questo è il primo giorno che servo Dio, forse sarà anche l’ultimo, che dovrò fare adunque per amor suo e per assicurare la mia eterna salute? Indi reciterò le orazioni del mattino e farò la s. meditazione impiegando tutto il tempo che avrò in mia libertà. A quell’ora che i miei signori mi permetteranno di andare ad ascoltare la S. Messa andrò e starò in chiesa né più, né meno del tempo che mi sarà permesso. Farò la visita al SS. Sacramento e la comunione spirituale non potendo fare la corporale e la visita alla buona e cara mia Madre SS.ma. Più spesso che mi permetta l’obbedienza mi accosterò ai SS. Sacramenti. Quando avrò la fortuna di fare la S. Comunione starò raccolta più che potrò e non parlerò senza una vera necessità. In chiesa e quando farò adorazioni non guarderò mai attorno.
3. Eseguirò i miei doveri con tutta esattezza. Mi eserciterò nei servizi vili ed abbietti e schiverò di farmi servire, dovendo considerarmi come l’ultima di tutte. Nel mentre lavorerò, mi terrò spesso in conversazione col mio Gesù. Fra il giorno farò 7 brevi visite. Una alla SS. Trinità, una al S. Cuore di Gesù, e cinque al SS. Sacramento e queste la prima di amore, la seconda di adorazione, la terza di ringraziamento, la quarta di riparazione, la quinta di domanda e di lode. Reciterò pure 33 giaculatorie. Farò due esami di coscienza.
4. Dopo cena reciterò il S. Rosario con le ginocchia in terra e gli occhi bassi. farò la lezione spirituale, indi adempirò i miei doveri e mi ritirerò, nella mia stanza. Appena giunta in stanza saluterò le immagini del S. Cuore e di Maria e dei santi che vi si trovano. Farò la s. meditazione, reciterò le mie preghiere, esaminerò, la mia coscienza diligentemente. Ecciterò in me gli atti di contrizione, di proposito, di ringraziamento, offerta e di raccomandazione a Dio. Farò un po’ di ringraziamento e di apparecchio alla SS. Comunione. In letto, prima di addormentarmi penserò un po’ o alla Passione di Gesù SS. o ai dolori della mia cara madre SS. o ai novissimi o a qualche altro santo argomento onde pigliar sonno con un buon pensiero nella mente. Infine prenderò riposo nelle piaghe di Gesù e sotto il manto della mia cara madre SS.ma. Svegliandomi fra la notte sorgerò dal letto per visitare il mio Gesù per alquanti minuti, raccomanderò i poveri peccatori e i poveri agonizzanti, recitando l’atto di pentimento con le mani sotto le ginocchia.
5. Alla mattina dopo la SS. Comunione pregherò il mio Gesù di formare nel mio cuore un ritiro, onde possa frequentemente ritirarmi fra il giorno con lui in conversazione famigliare, anche in mezzo alle mie occupazioni esteriori. Ogni volta che lo visiterò stando anche in casa, farò la comunione spirituale, portandomi con lo spirito avanti a Gesù sacramentato, a lui parlerò col cuore e gli offrirò tutta me stessa con atti di amore.
6. In tutte le mie azioni, parole e pensieri, avrò sempre presente Dio. Tutto farò per puro amore suo e per maggior sua gloria e quest’offerta la rinnoverò spesso. Studierò di negare in tutto la mia volontà, perciò terrò nascoste le mie inclinazioni, per fare in ogni cosa la volontà altrui, ripetendo spesso a me stessa: la santità consiste nella negazione del proprio volere. Avrò sempre presente gli esempi dei Santi onde imitarli. Le mie azioni le confronterò con le loro e procurerò di uniformarle ad esse. Non intraprenderò cosa di importanza senza ricorrere a Dio perché si degni farmi conoscere la SS. Volontà e darmi grazia di fedelmente adempirla. Per rendermi dolce la pratica dell’obbedienza riconoscerò Dio, Maria SS.ma, S. Giuseppe, il mio Angelo Custode nella persona che mi comanda e con questi riflessi obbedirò, rispetterò, amerò tutti di cuore, tenendomi perciò obbligata per essere io l’ultima di tutti.
7. Avrò tutta l’attenzione sul parlare considerando bene quello che dico se sia ben detto o no; del mio prossimo parlerò sempre bene, oppure tacerò; di me, non parlerò né bene né male. Schiverò sommamente di parlare di confessori e confessioni; non dirò avvertitamente parole superflue, molto meno discorrerò di mode, di vanità mondane, di matrimonio, di avvenenze, ecc. Con gli uomini non parlerò mai se non per necessità, né mai possibilmente da sola. Fuggirò le lodi, non parlerò mai delle buone grazie che le persone superiori potessero usarmi in qualche circostanza. Avrò tutta la venerazione per i sacerdoti, perciò mi faccio una legge rigorosissima di non dir parola che possa offendere il loro carattere. Se per disgrazia avessi a sentire qualcuno a parlare male, io mi guarderò dal prestargli consenso, ma non paleserò ad alcuno il suo fallo. Non mi sarà mai lecito di scherzare alcuno né con parole, né con cenni e non metterò le mani addosso a nessuna persona.
8. Non guarderò avvertitamente in faccia a nessuno. Andando per strada, stando in chiesa e facendo orazione, terrò sempre gli occhi modestamente abbassati. Avrò tutta la premura di custodire la s. purità perciò custodirò cautamente i miei occhi non guardando fissamente nemmeno le donne vanamente vestite. Non cercherò di sapere i fatti altrui, procurando di essere diligente nei miei doveri, di dar buon esempio, senza però far conoscere all’esterno niente di singolarità. Mi mostrerò anzi assai affabile e compiacente con tutti tenendo nascoste le mie pratiche di devozione.
9. Soffrirò con pazienza ed allegrezza gli insulti ed i motteggi che per avventura mi venissero fatti o detti da alcuno, anzi renderò bene per male, usando buone grazie a chi mi offende. In tutte le occasioni prospere od avverse, avrò la s. rassegnazione alla volontà di Dio. Tutto accetterò dalle sue mani SS.me, lo ringrazierò sempre ugualmente, mi abbandonerò, nelle sue braccia perché disponga di me come più gli piace. Avrò sempre presente il mio nulla e la mia miseria e cattiveria, ma in modo che non mi tolga la confidenza in Dio né la lena di bene operare, anzi quanto più mi conoscerò miserabile, con tanta maggior confidenza ricorrerò al Signore per essere da lui aiutata. Non mi lamenterò mai di cosa alcuna, non mi ostinerò nella mia opinione né mai la difenderò (il mio direttore aggiunse: tranne il caso di difendere l’onore circa la s. Purità e fedeltà essendo io tenuta a non disonorare la casa dei miei signori e la mia buona mamma che mi ha allevata). Non alzerò mai la voce, tutto soffrirò in silenzio anche gli incomodi e le piccole malattie senza palesarle.
10. Fra tutte le virtù, quelle che maggiormente studierò di praticare saranno: l’umiltà, l’obbedienza, la purità, la carità, il raccoglimento, la dolcezza, la povertà, perciò rinnoverò spesso le mie care promesse che sono le mie dolci catene che mi tengono legata al mio sposo Gesù. Al mio direttore spirituale aprirò il mio cuore con tutta sincerità, riconoscendo in lui la persona stessa di Gesù Cristo, onde mi farò scrupolo di tenergli celata cosa alcuna dell’anima mia e di non eseguire puntualmente quello che prescriverà o consiglierà di fare, né mai farò né tralascerò cosa alcuna a sua insaputa o senza la sua approvazione.
11. Avrò tutta la premura di soccorrere i poverelli, riconoscendo in loro la persona stessa di Gesù Cristo. Cercherò ogni mezzo per giovare a tutto il mio prossimo, in modo particolare spiritualmente. Mi terrò grandemente a cuore i poveri peccatori e la cara gioventù e gl’infermi. Dove posso non mi risparmierò, e non guarderò a sacrifici, me felice se potrò giovare loro.
12. Non mangerò ne berrò fuori pasto se non nel caso di malattia od essendo costretta da altri per non dare nell’occhio. Del vino, del caffè e frutta ne prenderò appena il necessario e quando mi verrà comandato. Non mi alzerò da tavola senza aver fatto almeno una mortificazione. Sceglierò sempre ciò che sarà più ordinario. Prima e dopo farò una breve preghiera ed un piccolo ringraziamento in ginocchio, se sola.
13. Ogni giorno della settimana lo consacrerò a qualche oggetto di devozione particolare. Ogni mese farò il giorno di ritiro in apparecchio alla morte. Una volta all’anno farò gli esercizi spirituali da sola per riformare il mio spirito; in tale incontro farò pure la confessione annuale. Finalmente leggerò ogni settimana queste regole onde aver presente ciò che ho promesso a Dio e per emendarmi in quello che avessi mancato. Caro mio Gesù, per pietà non permettete che questo mio scritto nel giorno del giudizio anziché essermi di consolazione mi abbia ad essere presentato a rimprovero per non averlo eseguito. Aiutatemi per carità per i vostri meriti a praticare con esattezza quanto mi sono prefissa: da voi solo aspetto la forza e le grazie e se volete altra cosa da me fatemelo conoscere che per voi sono pronta a fare tutto. Mia cara Madre SS.ma a voi consegno questo scritto, siate voi quella che me lo fa eseguire. S. Angelo mio custode, s. Giuseppe, Santi tutti dei Paradiso a voi mi raccomando, pregate tanto per me.

Meditazione

Quasi quotidianamente sulla Passione SS. sull’Amor di Gesù Sacramentato e sulle virtù del divin Cuore.
Lunedì e Martedì sui novissimi.
Sabato sulla vita e virtù della Cara Mamma Maria.
Orazioni Vocali

Le solite orazioni della mattina e della sera: orazioni particolari colle mani sotto le ginocchia pel S. Padre per il mio Direttore, per la mia famiglia, pei poveri peccatori, per le Figlie di Maria e suoi Superiori.
Altre particolari orazioni colla persona chinata sino a terra che chiamerò Tributo ai Sacri Cuori di Gesù, Maria, Giuseppe e così chinata ringrazierò la SS. Trinità dei privilegi concessi alla mia cara Mamma Maria e le chiederò a questa tenera Madre la sua preziosa Benedizione e la grazia di conservarmi Vergine e di farmi santa.
Altre orazioni le reciterò colle braccia aperte, e ogni giorno pure scriverò i nomi SS. di G.M.G. colla L. e farò un certo numero di Croci…
Domenica – Coroncino del Sacro Cuore di Gesù. Via Crucis. Patto amoroso con Dio. Orazione alla SS. Trinità. Ufficio dell’Immacolata, e il S. Rosario intero.
Lunedì – Coroncino delle S. anime del purgatorio.
Martedì – Orazione ai S. Angeli Custodi.
Mercoledì – Le 7 allegrezze di S. Giuseppe e qualche orazione ai santi Protettori.
Giovedì – Orazioni speciali al SS. Sacramento: emende ecc.
Venerdì – Via Crucis e Coroncino del Sacro Cuore di Gesù.
Sabato – Corona dell’Addolorata, Stabat Mater, Litanie, ecc.

P.S. Appena posso l’intero S. Rosario tutti i giorni e qualche… per la Via Crucis.
Ore di dormire sei.
S. Meditazione due ore.
Lettura spirituale non meno di mezzora.
Visite in ispirito a Gesù Sacramentato e alla mia cara Mamma 72.

Congregazioni alle quali sono aggregata

Confraternita del SS. Sacramento.
Adoratrici perpetue del SS. Sacramento.
Confraternita del S. Cuore.
Figlie del Sacro Cuore.
Apostolato della Preghiera.
Guardia d’onore del S. Cuore, dalle 4 alle 5
Stelle del sacro Cuore.
Culto perpetuo S. Cuore (22).
Conversione dei poveri peccatori.
Figlie di Maria SS. I.
B.V. del Carmine.
B.V. del S. Rosario e Rosario Intero
Sacro Cuore di Maria SS.
Culto perpetuo di S. Giuseppe.
Terz’Ordine di S. Francesco d’Assisi.
Propagazione della S. Fede.
S. Infanzia.
Abitini dell’Addolorata.
Compagnia di S. Luigi.
Padri Agonizzanti.
Nostra Signora del S. di Gesù.
Formula del voto di verginità

15 agosto 1867
Io Laura, prostrata davanti la SS. ed adorabilissima Trinità, alla beatissima Vergine Maria, al glorioso S. Giuseppe, all’Angelo mio custode e a tutta la corte celeste, faccio voto vero e reale di castità, sino al giorno…. cioè da oggi…. fino allora eleggo per mio dolcissimo Sposo Gesù Cristo privandomi in questo tempo della libertà di poter entrare in matrimonio con alcun uomo.
Invece indirizzo tutti i miei pensieri, tutti i miei affetti, tutti i miei desideri al mio Castissimo Sposo Gesù al quale solamente voglio procurare di piacere.

Orazione

Solo Gesù e il suo amore e la sua volontà. Tu solo sei degno, o Gesù mio dolcissimo, d’ogni adorazione, d’ogni lode e di ogni affetto del mio cuore. Vieni Re celeste, vieni a regnare su di me interamente. Regna sui miei occhi, sulla mia lingua, sulle mie orecchie, sui miei pensieri, sui miei affetti, sul mio cuore, sull’anima mia, sul mio corpo, sul tempo e sulle cose che tu mi hai donate. Renditi assoluto padrone. Fammi tua serva, tua schiava e sempre tua.
Ti voglio amare senza riserva e solo perché ne sei degno. Col consenso dell’obbedienza rinuncio oggi ad ogni gusto e consolazione spirituale e corporale per amarti senza interesse alcuno. Dei gusti, delizie, consolazioni a te, amor mio Gesù, ne faccio un sacrificio, un’offerta e tu per i tuoi meriti dammi un amore grande e generoso e perseverante.

Formula del voto di non commettere peccati veniali avvertiti (perpetuo)

Io Laura prostata davanti alla SS. Trinità, alla Beatissima Vergine Maria, all’Angelo mio Custode e a tutta la corte celeste faccio voto vero, reale e perpetuo di non commettere peccati veniali avvertiti a costo di incontrare qualunque sacrificio o male di sorta.
Mio caro Gesù, mia buona madre Maria SS., mio caro padre S. Giuseppe, Santi ed Angeli tutti aiutatemi per carità a mantenere questo voto.
Breve istruzione del voto di uniformità al volere di Dio

Questo voto consiste che la nostra volontà sia conforme a quella di Dio cioè che vogliamo o non vogliamo altro se non ciò che di noi vuole e dispone il Signor. Questo voto abbraccia principalmente le cose contrarie alla natura, all’amor proprio e alle proprie idee: alle quali cose dobbiamo sottoporci riconoscendo il volere e la permissione di Dio.
1. Il primo grado di questo voto è il sopportare ogni cosa senza impazienza, lamento, si’ interno che esterno, mancando contro questo grado si manca contro la sostanza del voto.
2. Il secondo grado è di sopportare ogni cosa volentieri, cioè facendo per così dire nostra la volontà di Dio di modo che escludiamo da noi qualunque desiderio che quella cosa ci avvenga in quel modo che noi desideriamo.
3. Il terzo grado è di sopportare ogni cosa per quanto sia contraria e dispiacevole con allegrezza di cuore, riconoscendo il patire come una grazia speciale di Dio. Mancando questi due ultimi gradi, si manca soltanto alla perfezione del voto.

Formula del voto di uniformità alla divina volontà

O mio Signore Gesù Cristo che vivendo in terra foste a noi modello di conformità al divino volere essendovi assoggettato con tutto il trasporto del vostro cuore alla volontà del vostro padre celeste sino alla morte di croce, deh accettate il voto che io vi faccio di uniformarmi con piena ed intera rassegnazione a tutto ciò che voi vorrete e disporrete di me. Sì, anche nel mio stato io posso arrivare ad unire la mia volontà a quella di Dio in modo di divenire sposa di Gesù, di servirvi nel miglior modo a me possibile, appoggiata al vostro possente aiuto, vi prometto di condurre una vita totalmente mortificata si’ nell’interno che nell’esterno, di amare il patire e di abbracciare volentieri la croce come un dono vostro; di non cercare il più piccolo sollievo al mio corpo se non il puro necessario. Di mortificare le mie passioni in modo particolare l’amor proprio; di esercitare tutte le virtù nel modo il più perfetto a me possibile, specialmente:
– l’umiltà, amando e desiderando di essere tenuta in nessun conto, di essere disprezzata, umiliata e anche maltrattata e di lodare e benedire e ringraziare voi, o mio caro Gesù quando sarò trattata in questo modo; di tenermi per l’ultima di tutti.
– L’obbedienza: sottomettendomi senza riserva a miei superiori e nelle cose lecite anche agli uguali ed inferiori. Un’obbedienza senza limiti all’attuale mio direttore spirituale; un sol suo cenno, una sola sua parola basterà a farmi tralasciare o intraprendere qualunque cosa, riconoscendo in lui voi stesso.
– La povertà, evitando ogni delicatezza, scegliendo per me le cose più ordinarie sia nel vitto che nell’abito, tenendo solo le cose necessarie e ciò che mi verrà comandato dai miei superiori.
– La carità, guardando né a sacrifici, né a privazioni, né ad umiliazioni quando potrò giovare a qualche anima. Ogni bisogno del mio prossimo lo farò mio e mi adopererò in ogni modo per sollevarlo; sempre però mi servirò di quei modi e mezzi che mi verranno permessi dal mio direttore spirituale.

Cedo e rinunzio al vostro dolcissimo cuore per la conversione dei poveri peccatori a tutti quei vantaggi spirituali e temporali che mi verrebbero da tutte le pene, afflizioni, travagli e croci per l’uniformità dei pensieri, dei desideri, degli affetti e di far sì che non vi sia in me altra volontà che quella del mio sposo Gesù Crocifisso. Dunque intendo di assoggettarmi a tutti i sacrifici che incontrerò nel mio stato non volendo altra salute, altra sorte, altri talenti che quello che mi avete destinato. Se volete, mio Dio, che io sia spogliata di tutto, abbandonata da tutti e che non viva che in continui sacrifici, anch’io lo voglio. Per ciò che riguarda il mio avanzamento spirituale, anche in questo non voglio se non ciò che volete. Preferisco l’adempimento della vostra volontà a qualunque mio interesse. In una parola, mio Dio, disponete di me e di quanto mi appartiene senza badare a ciò che mi piace, a ciò che mi cagiona pena o contento.
Qualunque sia la vostra condotta a mio riguardo, dolce o amara, io l’accetto e l’aggradisco. Voi non altro più ardentemente desiderate dalle vostre spose se non che esse siano conformi a voi, onde sia glorificato il vostro divin Padre: e come dunque potreste rigettare il voto ch’io faccio per imitare voi che siete il mio Sposo, il mio amore, il mio Dio? Di più, io sono certa che conformando la mia volontà alla vostra, avrò il merito come se fossi religiosa e ancor di più per le continue occasioni che il mio stato mi presenterà di abnegazione incessante della mia volontà.
Sì, ve lo faccio questo voto o mio Gesù e insieme vi prego di assistermi colla vostra grazia in modo che dopo aver adempiuto la vostra volontà in terra, meriti di adempirla perfettamente in Cielo per tutta l’eternità. Così sia.

Formula del voto di stare alla presenza

del Cuore di Gesù

(composto dalla ven. Madre Superiora Sr. M. Serafina del C.)
Ecco, amor mio, qui prostrata alla tua presenza questa tua diletta sposa che tu, per tua misericordia hai legata al tuo Cuore. Oh sì amor mio io non posso lasciare quel cuore senza averlo presente. Io addunque Laura faccio voto di tenere sempre di mira il tuo cuore. Quando io dormirò avrò vicino il cuore del mio diletto. Quando mi alzerò, mi alzerò nel cuore dell’Amore. Il mio diletto non si allontanerà dalla sua diletta sposa. Quando mangerò, opererò, camminerò, prenderò qualche sollievo, voglio sempre aver vicino il cuore del mio amore, del mio diletto, giacché tu o mio diletto mi hai legata al tuo cuore con catene di amore finché verrò a goderti. Lasciando la terra continuerò il mio voto con maggior perfezione. Pure troppo ho potuto conoscere i vantaggi di stare alla presenza del tuo amorosissimo cuore. Oh che slanci! Oh che amore proverà il mio cuore nello stare alla tua presenza. Io non voglio mai più separarmi. Come farò a non struggermi per l’amato? Quanto debbo amare? (Gesù devi essere come una fiamma che introduce all’amore e da quella escono tante fiammelle che infiammano il cuore della tua diletta sposa). I trasporti della tua sposa saranno tante fiammelle che al tuo cuore saliranno o mio diletto.

Offerta a modo di voto per cooperare al riscatto delle anime del Purgatorio.

Per vostra maggior gloria o mio Dio uno nell’essenza e trino nelle persone, per imitare più dappresso il dolcissimo Redentore mio Gesù Cristo e per mostrare la sincera servitù mia verso la Madre della Misericordia Maria SS.ma che è Madre anche delle povere anime del Purgatorio, io mi propongo di cooperare alla redenzione e libertà di quelle anime prigioniere debitrici ancora verso la divina giustizia delle pene dovute ai loro peccati e nel modo che posso lecitamente senza obbligarmi però sotto peccato alcuno, vi prometto di buon cuore e vi offro il mio spontaneo voto di voler liberare dal Purgatorio tutte le anime che Maria SS.ma vuol liberare e perciò nelle mani di questa madre purissima pongo tutte le mie opere soddisfatorie e quelle da altri a me applicate sia in vita che in morte e dopo il mio passaggio all’eternità.
Vi prego Mio Dio a voler accettare e confermare questa mia offerta, siccome io ve la rinnovo e confermo ad onor vostro ed a salute dell’anima mia. Che, se per avventura le mie opere soddisfatorie non bastassero a pagare tutti i debiti di quelle anime cui la Vergine SS.ma vuol liberare nonché i miei propri per le mie colpe che odio e che detesto di vero cuore, mi offro Signore a pagarvi, se a voi così piacerà nelle pene del Purgatorio quello che manca, abbandonandomi del resto fra le braccia della vostra misericordia e tra quelle della dolcissima mia madre Maria.
Di questa mia offerta e protesta, voglio testimoni tutti i Beati del Cielo e la Chiesa tutta così militante qui in terra come penante nel Purgatorio. Così Sia.

Offerta a modo di voto per la conversione dei poveri peccatori

O amabilissimo mio Gesù, eccomi innanzi a voi: vi adoro profondamente, vi confesso per vero Figlio di Dio, la seconda persona della SS.ma Trinità e per Salvatore delle anime nostre e mi confondo nel mio nulla. Deh, Voi gettate su di me uno sguardo amoroso e fatemi partecipare alle dolcezze tutte che il vostro cuore amoroso comunica alle anime sue predilette. Oh, sì le ardenti fiamme di quel cuore investano così il mio che più non si riconosca. Io sento, o mio Gesù, una gran volontà di piacervi e di appagare le brame del vostro cuore adorabile sì desideroso della salute e perciò confortato dalla grazia vostra io cedo e rinunzio al vostro cuore ed offro a modo di voto per la conversione dei poveri peccatori tutti quei vantaggi spirituali e temporali che mi verrebbero da tutte le pene le afflizioni, travagli e croci con rassegnazione sopportati non che di quelle di tutte le opere buone fatte da me e per me fatte dagli altri di cui posso secondo la volontà del Signore, lecitamente disporre.
(parte per le vittime volontarie)

Anzi intendo sin da questo momento di costuirmi vittima volontaria della divina giustizia. Deh, non risparmiatemi i vostri flagelli percuotetemi o mio Gesù, aiutatemi colla vostra grazia, ogni cosa mi riuscirà dolce se arriverò a salvare un’anima per la quale voi non vi risparmiereste i dolori, l’ignominia, il sangue. Conosco però quanto grande sia la mia miseria e quanto indegne dei vostri sguardi le mie azioni e però a voi mi rivolgo a Vergine SS. del cui purissimo sangue formò lo Spirito Santo nelle vostre castissime viscere il cuore tanto SS. di Gesù ed avete un cuore tanto simile a quello; vi prego di offrire voi stessa al vostro divin figliolo questa mia offerta che così le sarà aggradita e verrà da lui benedetta.

Atto di consacrazione della Figlia del Sacro Cuore

O Cuore Dolcissimo di Gesù ecco la vostra ancella che assume oggi il titolo preziosissimo di di vostra Figlia. Per essere per quanto mi è possibile meno indegna di questo nome, io faccio adesso alla vostra adorabile presenza l’oblazione di tutta me stessa. Vi offro tutto quello che in me si trova, e che in qualche modo può glorificarvi. Da qui in avanti voi dovete essere la mia gioia, la mia vita, il mio tutto. Beneditemi con tutte le altre Figlie e fate che riesca all’opera a cui mi avete eletta.
Assistetemi o divin Cuore, e in Voi troverò la santità della mia vita la pace della mia morte, il gaudio della mia eternità.

Atto di consacrazione della Figlia di Maria

O Maria concepita senza peccato, io volendo oggi mettermi sotto la vostra speciale protezione, vi eleggo per mia Protettrice, per mia avvocata, per mia Signora e Madre.
Io prostrata ai vostri piedi risolvo fermamente di adoperarmi con tutte le mie forze a promuovere la vostra gloria a propagare il votro culto. Da oggi innanzi io voglio fare aperta professione di essere tutta vostra, di camminare sulle vostre tracce, d’imitare le vostre virtù, specialmente la vostra purità angelica, la vostra profonda umiltà, la vostra perfetta obbedienza e la vostra carità incomparabile. Tanto prometto solennemente a piè del vostro altare, in presenza di tutta la corte celeste. Ottenetemi o tenera Madre la grazia di essere fedele a questa promessa per tutta la mia vita per meritarmi la grazia di essere vostra figlia per tutta l’eternità.

Formula della professione del Terz’Ordine di
s. Francesco d’Assisi

Io L….. prometto a Dio onnipotente, alla Immacolata Vergine Maria, al Beato Padre S. Francesco, a tutti i Santi ed a voi o Padre di osservare per tutto il tempo della mia vita la regola del Terz’Ordine confermata da Papa Nicolò quarto, adempiendo tutti i santi Comandamenti di Dio e della Chiesa soddisfacendo alle trasgressioni che commetterò contro questo modo di vivere con quella penitenza che mi verrà imposta dal P. Superiore.

Atto di consacrazione al ss. Cuore di Gesù, 21 gennaio
Eccomi o divin Cuore del mio Gesù avanti la reale vostra presenza in questo Sacramento dell’Altare. Io vi adoro e vi benedico come mio Creatore e Redentore e come Padre e Sposo dell’anima mia., da voi ricomperata col prezzo del vostro preziosissimo Sangue.
Ma e chi sono io o Signore che tanto mi amate?… Per me vi siete fatto uomo; per me tolleraste le più gravi ingiurie, i più crudeli tormenti; per me foste obbediente sino alla morte, e morte di Croce. Eppure tutto questo non bastò a disfogare il Vostro amore verso di me. Il vostro SS. Cuore infiammato della più ardente carità vi spinse a lasciarmi un perenne e preziosissimo pegno di amore, e prima di morire avete istituito questo divinissimo Sacramento, col quale mi comunicate il Vostro Corpo, il Vostro Sangue, la Vostra Anima, la stessa Vostra Divinità.
Oh! Dolcissimo e tenerissimo Cuore del mio Gesù, io stupisco della più alta meraviglia al solo ricordare gli impegni di ineffabili prodigi da Voi operati per amor mio. E tuttavia fino ad ora io non ho corrisposto a tanto Vostro Amor che con ingratitudine e peccati. Penetrato però del più vivo dolore, ve ne dimando umilmente perdono e vi prego di aggradire l’offerta che vi faccio di questo povero mio cuore con tutti i suoi desideri affetti e sospiri. E perché l’offerta sia meno indegna di Voi, Deh! o Signore create in me un Cuore nuovo, un cuore distaccato da tutto ciò che a Voi non piace, un cuore affatto scevro d’amor proprio, un cuore tutto acceso del vostro amore. E questo cuor io ve l’offro, lo dedico e lo consacro tutto al Vostro sacratissimo Cuore, e col mio cuore vi consacro pure quello dei miei confratelli e delle mie consorelle del Terz’ Prdine di S. Francesco.
Deh! Voi benedite sì bella Istituzione del Vostro Serafico Servo, fatela crescere e progredire sempre più nella perfezione, e con essa. Deh! benedite alla vostra diletta Sposa la Cattolica Chiesa ed il supremo suo Capo, il Vostro Vicario sulla terra, e ne sollecitate il bramato Trionfo.

Formula della consacrazione

per far parte alla guardia d’onore

Dolcissimo, amantissimo ed amabilissimo Gesù, io per glorificare quanto è da me il vostro adorabile Cuore, provargli il mio amore e consolarlo della dimenticanza ed ingratitudine degli uomini intraprendo quest’oggi volontariamente e con tutto il cuore la Guardia d’Onore del Vostro Cuor Sacratissimo.
Io vi prometto col soccorso della vostra grazia di essere fedelissima nella mia ora di trovarmi al posto del sacrificio, della riparazione e dell’onore.

Culto di s. Giuseppe

Io L…. intendo di dedicare in onor di S. Giuseppe non solo il 19 Marzo, ma anche il giorno 6 di ogni mese e procurerò di praticare in tal giorno gli atti indicati in onor di questo Santo.

Nel giorno della chiusa del bel mese di settembre 1872, consacrato ai dolcissimi cuori di Gesù Maria e Giuseppe.

Quanta bontà! Quanta misericordia! O dolcissimi cuori! Chi mai vi ha spinti a concedermi tante grazie! Non vi è nota la mia cattiveria? Le mie infedeltà, le mie ingratitudini? Io meritavo solo castighi, come mai tanto beneficarmi? solo l’infinita vostra bontà ha potuto fare ciò! Vi ringrazio infinitamente di tanti favori. Vorrei potervi rendere ringraziamenti degni di voi, ma che posso io mai? Nulla posso, nulla sono, anzi peggio che il nulla stesso per i molti peccati che ho commesso. Per me vi ringraziano gli angeli e i santi tutti, e tutte le anime giuste che ancor vivono su questa terra. Questo ancora non basta. Voi che siete tanto buoni fatemi la carità a ringraziarvi voi stessi e allora si che riceverete degni ringraziamenti.
Oh, come bene conobbi la mia miseria, il mio nulla. Nel meditare le sublimi virtù dell’amabile vostro cuore Gesù, del vostro, tenera Madre, del vostro, caro S. Giuseppe. La mia mente dovunque si rivolgeva non trovava che atti eroici di ogni più eletta virtù. Avanti a questi specchi di santità conobbi le mie imperfezioni e i molti miei difetti. Oh mio Dio, in più di dodici anni che ho promesso al Signore di servire ed amare Lui solo, non ho ancora imparato ad amarlo servirlo bene. E dopo tante grazie, tanti lumi e tanta misericordia sono tanto imperfetta e affatto bambina nella virtù. Qual miseria. Desideravo veder sante le mie amiche e non badavo a santificare me stessa. Bramavo a consolare i vostri SS. cuori per gli oltraggi che peccatori gli facevano ed io stessa infelice li amareggiavo con continue infedeltà. Quanto mi affliggono questi pensieri. Era questa la gratitudine che dovevate aspettarvi dopo di avermi tanto beneficata? Cuori dolcissimi perdono, perdono in carità. Mi spiace al sommo per ciò che ho fatto, vorrei potervi rimediare. Ma giacché non posso rimediare al passato perdonatemi e datemi la grazia di santamente vivere per l’avvenire. Quella misericordia che fu tanto paziente in aspettarmi, or si degni aiutarmi ad incominciare davvero.
O cuori dolcissimi molte volte in questo mese mi diceste che volevate da me un’intera riforma ed io ardentemente la desidero e oggi stesso voglio incominciare. Voi siate, ve ne prego, i depositari delle promesse e risoluzioni che or faccio e degnatevi poi aiutarmi a metterle in pratica. Ogni confidenza e speranza in voi ripongo e nella fiducia di essere da voi aiutata scrivo benché assai temo per la mia debolezza.
1. Mortificherò i miei sensi e in modo particolare la lingua evitando ogni parola inutile; gli occhi custodendoli gelosamente; la gola, guardandomi bene dal lamentarmi menomamente del vitto.
2. Rinuncio a me stessa, quindi in ogni cosa cercherò solo il mio Dio e la sua gloria e il bene del prossimo. Amerò le umiliazioni e le riceverò come regali donatimi dal mia caro Gesù e mi guarderò bene da ogni lamento o scusa. Cercherò in tutto l’abnegazione della mia volontà, quindi terrò nascoste le mie inclinazioni per fare sempre la volontà altrui, mostrandomi sempre affabile e compiacente.
3. Rinuncio sinceramente al mondo, di lui non mi curerò; vivrò in esso come non vi esistessi, non curandomi di ciò che esso dice o fa, disprezzando ogni rispetto umano, odiando le sue massime, insomma stando in esso come morta per esso.
4. Opererò sempre con grande quiete e calma, evitando ogni fretta e procurando di mantenere la libertà di spirito. Mi guarderò bene dal minimo attacco di impazienza e d’ogni parola che sappia di risentimento; cercherò invece di mantenermi mansueta e dolce, sopportando ogni difetto del prossimo con carità, anzi guarderò con occhio di predilezione quelle persone che mi daranno causa di esercitare la pazienza, riconoscendo in loro uno strumento di cui si serve il buon Dio per farmi acquistare meriti per il Cielo.
5. Obbedirò in tutto esattamente a tutti i miei superiori anche agli uguali ed inferiori nelle lecite. Al mio direttore spirituale poi più di tutti e senza riserva, anzi non solo gli obbedirò ne’ suoi comandi, ma anche ne’ suoi cenni e consigli, riconoscendo in lui la persona stessa di Gesù Cristo.
6. Cercherò ogni mezzo per giovare al mio prossimo e nulla trascurerò di ciò che conoscerò poter essere esso un bene specialmente spirituale.
7. Per me terrò il puro necessario e ciò che mi verrà comandato di tenere, eviterò però ogni superfluità ed amerò sommamente e procurerò praticare la santa povertà e semplicità.
8. Sarò più diligente nell’adempiere i miei doveri religiosi e domestici, tenendo sempre di mira la S. Famiglia di Nazareth.
9. Mi abbandonerò interamente nelle braccia del buon Padre Iddio, lo ringrazierò, sempre e sempre sarò contenta dovunque mi lasci in qualunque modo mi tratti, felice di far sempre la sua santa volontà.
O cuori dolcissimi ecco le promesse che oggi oso farvi e che intendo rinnovare spesso e più metterle in pratica. Unisco a queste i voti e le promesse già fatti per il passato. A voi li presento e vi prego di accettarli ed aiutatemi ad eseguirli.
Se guardo alla mia miseria troppo ho promesso, ma se guardo alle tante vostre grazie assai poco ho promesso. Ogni mia confidenza e speranza in voi è posta. Deh, non permettete che rimanga delusa. A voi offro e dono tutta me stessa: anima, cuore, corpo, opere, pensieri, affetti, desideri, movimenti e fin ogni mio respiro voglio che d’ora innanzi sia tutto vostro. Ve ne prego non badate ai cattivi pensieri del mio amor proprio; la mia volontà vi è nota ed è dono vostro tutto ciò che è in me e che farò, è tutto vostro e tutto per voi. D’ora fino alla morte non voglio vivere, operare, respirare che per piacere a voi e per procurare la vostra gloria e la salvezza delle anime.

VV. i SS. Cuori di G.M.G.

8 dicembre 1872 D. a M.SS.I.

MIA CONSACRAZIONE AI DOLCISSIMI CUORI DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE ED ENTRATA NEL COSIDDETTO MIO NOVIZIATO.
Avete vinto o amabilissimi cuori! Qual consolazione! È terminato il tempo delle incertezze e dei timori. Più nulla ho da temere: la mia volontà, il mio amor proprio non potranno ora ingannarmi giacché tutto fu sottoposto alla preziosa obbedienza. Or sì che posso dire con certezza che tutto è predisposto secondo la volontà del Signore giacché tutto fu confermato e permesso dall’obbedienza.
Giorno felice! Giorno da tanto tempo desiderato. Mio buon Dio or più nulla vi cerco fuorché di adempiere con esattezza quanto mi venisse permesso dall’obbedienza. Più nulla mi importa che mi lasciate anche in mezzo al secolo. Lasciatemi pur dove volete trattatemi come volete, fate di me quel che vi piace, or ne siete voi il solo assoluto padrone. Sì, santa voglio farmi, voi sento che lo volete, ma santa in quel modo e dove a voi piace. Finché mi lascerete nella mia presente posizione, mi immaginerò di fare il mio noviziato, noviziato che oggi incomincerò sulla tomba del primo martire S. Stefano, nel giorno fausto dedicato alla tenera Madre Immacolata. Noviziato che consacro con tutta me stessa ai SS. Cuori di G.M.G. Nel cominciare oggi il mio noviziato intendo di accettare di buon cuore ogni prova che vi degnerete inviarmi e fin d’ora vi ringrazio; è giusto e necessario che la novizia sia provata. Nuove promesse non faccio, sol che quella di mantenere tutte le promesse e voti che ho fatti per il passato. Qui prostrata davanti a voi, o amabilissimi cuori, vi adoro e vi venero con tutto il rispetto. Vi rinnovo la consacrazione di tutta me stessa che di già vi ho fatto. È miserabile ciò che vi do, ma e tutto ciò che ho. Voi siete tanto buoni che accettate anche il poco, purché vi sia dato sinceramente. D’ora innanzi mi guarderò come cosa tutta vostra. A voi lascio ogni mia cura, per me basta zelare il vostro amore ed il vostro conoscimento. Voi sarete la mia guida, il mio modello, la mia forza, il mio aiuto, il mio tutto. Alla vostra diletta presenza m’immaginerò di essere continuamente e mi guarderò dal commettere la minima cosa che possa minimamente contristarvi. Prendetemi sotto la particolare vostra protezione ad aiutatemi ad esservi fedele. Lo so che non merito tanto perché troppo cattiva sono stata per il passato, ma or me ne pento di tutto. Mi umilio nell’abisso del mio nulla e perdono e pietà vi chiedo. Riconosco la vostra somma misericordia nel sopportarmi fino ad ora. Ma or voglio proprio amarvi davvero e se vedete che devo mancare ancora, fatemi prima morire che è meglio che esservi infedele. Tutte le volte che bacerò la medaglia che per segno di questa consacrazione porterò al collo, intendo lodarvi, ringraziarvi, chiedervi perdono delle mancanze e promettervi nuova fedeltà e pregarvi della particolare vostra assistenza. Dolcissima Madre, questo è il momento di farmi conoscere che mi siete tenera Madre. So che sono indegna del bel nome di vostra figlia, ma ne è segno certo la preziosa divisa che il ministro del vostro Gesù mi pose al collo. Nelle vostre braccia mi abbandono e sto certa e tranquilla della vostra protezione. No, una tenera madre qual siete voi non abbandona una figlia che ha posto in lei ogni speranza. Amatissimo padre S. Giuseppe, accoglietemi sotto la vostra protezione ed insegnatemi ad amare Gesù e Maria. Voi che nient’altro più desiderate che di vederli amati lodati ed onorati nel miglior modo possibile. Dopo Gesù e Maria voi sarete l’oggetto più caro al mio cuore, ma aiutatemi per carità. Angelo mio custode, custodiscimi e fa’ che ti sia oggetto di consolazione. Santi tutti pregate tanto per me.
Formula del voto di maggior perfezione

Sia lode alla Augustissima Trinità.
Eccomi tutta tremante alla presenza vostra o mio Dio, per darvi la prova più sincera del desiderio che ho di amarvi e di servirvi nel miglior modo a me possibile: perciò io L…. indegna serva e Sposa vostra prostrata innanzi all’Adorabilissima Trinità, a Voi mio caro Gesù, a Maria SS.ma presente il mio Angelo Custode, il mio S. Giuseppe, tutti i miei Santi avvocati, e tutta la corte Celeste, faccio Voto, sub levi, di cercare in tutto il mio operare, pensare, e parlare quello che chiaramente conoscerò essere il più perfetto.
Sicché in forza di questo voto io mi obbligo d’ora in poi ad una vita tutta altamente mortificata sia nell’interno che nell’esterno, a non cercare mai alcun sollievo al mio corpo, a scegliere sempre quelle cose che sono più contrarie all’umanità, ad abbracciare volentieri il patire, ad attaccarmi insomma alla croce amando tutto quello che essa mi presenterà. In quanto all’interno, intendo obbligarmi a mortificarmi in tutte le mie passioni, ad esercitare tutte le virtù in un grado grande, cioè l’umiltà, l’obbedienza, la purità, la pazienza, la presenza di Dio continua, il raccoglimento, l’abnegazione di me stessa, la carità, la povertà, la dolcezza e la ritiratezza etc. e di tutte queste virtù intendo di fare tanti voti speciali. Mi obbligo finalmente alla più stretta imitazione di voi, o mio amor crocifisso, massime ad uno studio della più profonda umiltà in tutte le cose non solo avendo sempre bassissimo concetto di me, ma desiderando ancora e cercando di essere dagli altri disprezzata, dimenticata, ingiuriata. Vi protesto o buon Gesù che sempre e poi sempre non farò che amar Voi; che sempre e poi sempre non farò che odiar e perseguitar me stessa per seguire le vostre tracce, che poi sempre non farò che amare ed abbracciare il patire per rendermi simile a voi che siete Crocifisso per me.
Ecco, o caro Gesù, l’offerta che io vi faccio; ecco il sacrificio di tutta me stessa; ecco l’olocausto che vi presento. Voi accettatelo, graditelo e per segno che vi è caro, datemi la grazia di eseguirlo tutto fino all’ultimo apice con la più scrupolosa esattezza sino al mio estremo respiro. Deh, non permettete, o mio Gesù, che giammai abbia da rompere questa catena, che sì strettamente mi lega a voi. Mille volte più volentieri accetto la morte che una tale disgrazia. Siate voi la mia forza, il mio sostegno, siate voi il mio aiuto, il mio tutto. Ogni mia speranza io la ripongo in voi. Operate in me a vostro piacimento che io vi lascio libero il corso. Sono vostra, o mio Signore e vostra voglio essere per tutta l’eternità.
Maria SS.ma mia dolce speranza e conforto a voi mi raccomando. Questo è il punto di farmi conoscere che mi siete tenera madre con l’aiutarmi ad essere fedele a Gesù nelle mie promesse. E a voi tutti, o santi del Cielo, mio Angelo custode, massime voi o caro padre S. Giuseppe che io eleggo per protettore di questo voto, impetratemi da Dio tanta grazia che non abbia da mancare neppure in una sillaba nelle mie promesse.
In Te Domine speravi, non confundar in eternum.
S. Agnese 1874

VV. G.M.G. 31 maggio 1874

Io L…. prostrata alla SS. Trinità, alla beatissima Vergine Maria, al glorioso S. Giuseppe, all’Angelo mio Custode, a tutta la Corte Celeste faccio voto vero e reale:
1. Di verginità, quindi mi privo della libertà di entrare in matrimonio con alcun uomo.
2. Di non commettere peccati veniali avvertiti, di soffrire qualche perdita, qualunque sacrificio, piuttosto che offendere anche solo leggermente il mio Dio.
3. Di uniformità al divin volere senza impazienza sia interna che esterna.
4. Di stare alla presenza del Sacro Cuore di Gesù, di tenerlo sempre presente e di chiedergli consiglio, in tutte quelle circostanze nelle quali mi abbisogneranno i suoi lumi.
5. Di maggior perfezione: di cercare in tutto il mio operare, pensare e parlare quello che chiaramente conoscerò essere il più perfetto. Dove però trovasi in qualche perplessità o angustia non mi intendo obbligata.
6. Di recitare ogni giorno la seguente orazione.

Orazione

Mio amabilissimo Sposo Gesù prostrata ai vostri SS. Piedi mi umilio nell’abisso del mio nulla e della mia miseria. Vi adoro profondamente e vi ringrazio infinitamente della vostra continua assistenza. Degnatevi per i vostri meriti di continuarmela in questo nuovo giorno che voi, per vostra bontà mi accordate, affinché incominci davvero una vita santa. Sì, o mio dolcissimo Gesù, oggi voglio proprio incominciare a farmi santa e per darvi la prova più sincera del desiderio che io ho di amarvi e di servirvi nel miglior modo a me possibile appoggiata al vostro possente aiuto vi prometto di condurre una vita totalmente mortificata sia nell’interno che nell’esterno; di amare il patire e di abbracciare volentieri la croce come un dono vostro, di non cercare il più piccolo sollievo al mio corpo se non il puro necessario. Di mortificare le mie passioni in modo particolare l’amor proprio, di esercitare tutte le virtù nel modo il più perfetto a me possibile specialmente:
L’Umiltà, amando e desiderando di essere tenuta in nessun conto, di essere disprezzata umiliata e anche maltrattata e di lodare benedire e ringraziare Voi o mio caro Gesù quando sarò trattata in questo modo; di tenermi per l’ultima di tutti.
L’Obbedienza, sottomettendomi senza riserva ai miei Superiori e nelle cose lecite anche agli uguali ed inferiori. Un’Obbedienza senza limiti all’attuale mio Direttore Spirituale, un sol suo cenno una sola sua parola basterà a farmi tralasciare o intraprendere qualunque cosa, riconoscendo in Lui Voi stesso.
La Povertà, evitando ogni delicatezza accogliendo per me le cose più ordinarie sia nel vitto che nell’abito, tenendo solo le cose necessarie e ciò che mi verrà comandato dai miei Superiori.
La Carità, guardando né a sacrifici né a privazioni né ad umiliazioni, quando potrò giovare a qualche anima. Ogni bisogno del mio prossimo lo farò mio e mi adopererò in ogni modo per sollevarlo; sempre però mi servirò di quei modi e mezzi che mi verranno permessi dal mio Direttore Spirituale.
Cedo e rinunzio al vostro dolcissimo cuore per la conversione dei poveri peccatori, tutti quei vantaggi spirituali e temporali che mi verrebbero da tutte le pene, afflizioni, travagli e croci con rassegnazione sopportati nonché di tutti quelli delle opere buone da me fatte o per me fatte dagli altri di cui posso, secondo la Volontà Vostra lecitamente disporre.
Mi costituisco vittima volontaria della divina giustizia e sono disposta a soffrire qualunque pena che Vi piacerà di donarmi per la loro conversione. Rinuncio in vantaggio e per riscatto delle sante anime del Purgatorio a tutti i meriti che per la bontà vostra potrò acquistare colle opere buone. Mi offro pronta a soffrire dopo morta anche un lungo Purgatorio se questo potesse giovare per liberare qualche anima che la vostra e mia cara madre Maria desiderasse liberare. Accettate anche la misera offerta della mia vita per il trionfo della S. Chiesa: eccomi pronta o mio amatissimo sposo Gesù alla vostra chiamata. Troncate pure il filo dei giorni miei quando a Voi piace. Mio caro Gesù fate colla vostra santa grazia che io sia sempre uniformata ai vostri s. voleri: accetti ogni cosa, per quanto avversa volentieri e sempre vi ringrazio: che io sia dolce con tutti, paziente, pura di cuore, di corpo e di mente, raccolta, vigilante nella custodia dei miei sensi e viva continuamente all’adorabile vostra presenza, trovando voi in ogni luogo e in ogni cosa. A voi offro e consacro tutti i miei pensieri, tutte le mie parole, opere, movimenti e respiri. Vi consacro anima, cuore e corpo, tutta tutta e per sempre voglio essere vostra; no, non mi guarderò più come cosa mia, ma come vostro possesso; a voi lascio ogni mia cura e mi abbandono nelle vostre SS. Braccia e vi prego per le vostre s. Piaghe a far sì che queste mie promesse non siano semplici parole, anzi oggi stesso possa offrirvi dei veri fatti.
Mia carissima mamma Maria a voi affido questi miei proponimenti, in voi ripongo tutta la mia confidenza. Questo è il punto di farmi conoscere che mi siete tenera madre; accettate l’offerta del mio povero cuore e di tutta me stessa, degnatevi concedermi la preziosa vostra benedizione.
Glorioso S. Giuseppe, Angelo mio custode, Santi tutti del Paradiso ottenetemi colla vostra intercessione tutte quelle grazie che mi abbisognano per mettere in pratica quanto ora io ho promesso al mio dolcissimo sposo Gesù.

Ringraziamento

Signor mio Creatore del Cielo e della terra, Redentore dell’umana generazione e immacolato sposo dell’anima mia, grazie vi rendo per i benefici innumerevoli dalla divina misericordia ricevuti. E tante alla vostra bontà ne rendo, quanti sono i grani dell’arena del mare. Tante benedizioni vi do, quanti sono i fiori della terra e le foglie degli alberi. Tante lodi offro all’immensa vostra carità e benignità, quante sono le gocce d’acqua, le stelle del cielo, gli uomini del mondo e i Santi del Paradiso.
Bramo e desidero che in mio nome vi lodino e vi benedicano e finalmente vi rendano eternamente grazie le creature tutte, poiché atta non sono a fare quello che verso tanta maestà come la vostra immensa e onnipotente si richiede.
Vi ringrazio o mio dolcissimo Signore in modo speciale:
1. perché mi avete creata a Vostra immagine;
2. perché mi avete col vostro preziosissimo SS. Sangue Redenta;
3. perché mi avete fatta capace della vita eterna;
4. per avermi aperto il Cielo;
5. perché appresso il vostro eterno padre siete intercessore ed avvocato per tutti i poveri peccatori;
6. perché mi avete donato i SS. Sacramenti;
7. per avermi eletta per vostra Sposa.

Aspirazioni

1. Amarti o morire, o Dolce mio Tesoro.
2. Amarti grandemente, continuamente e consumarmi d’amore per te, o mio Diletto, o delizia del cuor mio, ecco il mio più ardente desiderio.
3. Sì santa, gran santa voglio farmi coll’aiuto tuo, a costo dei più grandi sacrifici.
4. Te solo amo, te solo desidero, per te solo opero, vivo, respiro, o mio dolcissimo Sposo.
5. Anche fra la più grave croce, quando si è uniti a Te, si gode la più grande gioia.
6. Tu solo o mio Bene appaghi il mio cuore.

Litanie della Compagnia di S. Orsola

Regina concetta senza peccato pregate per noi
S. Giuseppe “
S. Madre Angela “
S. Orsola “
S. Agnese “
S. Caterina “
S. Ignazio di Loyola “
S. Carlo “
Sante tutte Vergini e Vedove “
Santi e Sante tutte intercedete per noi.

Preghiera

Dio autore e distributore di Purità, Voi che avete favorito S. Angela di un’invitta costanza nel proposito della Verginità, a di Lei intercessione concedeteci, che con Angelici costumi, abbiamo a conseguire quella purezza di mente e di corpo che Ella in modo sì meraviglioso coltivò e seppe propagare.
Per il nostro Signore etc.

Nel giorno dedicato alla mia buona Madre addolorata, 1875

Si, o dolcissima Madre mia. vi voglio amare davvero e per sempre. E per prova di questa mia promessa incomincerò oggi a mettere in pratica i vostri preziosi avvisi e consigli. Voi sapete quanto mi sono cari, quanto è grande il desiderio che sento di metterli in pratica. Voi sapete che ogni giorno mi metto ad incominciare e poi sempre manco. Voi sapete quante volte ho pianto. A voi è ben nota la mia debolezza e la mia miseria. Deh, Madre tenerissima, venite in mio soccorso aiutatemi. Sento che il mio diletto Gesù vuole da me una vita santa, anzi quasi simile a quella degli Angeli e a questo scopo grandi e molte grazie mi ha concesso e mi concede continuamente. Venite, venite in mio aiuto e fate colla vostra potente protezione che non renda inutili tanti favori. Vedo e comprendo che non sono degna, ma confido in voi che siete la Madre dei peccatori. Voi oggi mi raccomandate con tanta carità:
1. L’esattezza nell’adempiere ai miei doveri religiosi e domestici: promesse e voti fatti al Signore.
2. La santificazione e custodia de’ miei sensi.
3. La stima delle orazioni raccomandate dalla S. Chiesa; di scegliere, fra le molte. Queste recitare spesso con divozione, anzi adoperare per tema delle mie meditazioni, in modo particolare il Padre Nostro, il Credo, l’Ave Maria, il Gloria, il Magnificat, lo Stabat Mater, il S. Rosario, la Via Crucis, l’angelus Domini, ecc.
4. L’amor di Dio e dei prossimi, il compatimento e la cognizione della grandezza del mio Dio e del mio nulla e bassezza.
Ve ne ringrazio con tutto il Cuore e vi torno a promettere appoggiata alla vostra protezione e al vostro aiuto, di mettere tutto in pratica, fino alla più minima cosa, onde addivenire una vostra vera figlia. Così sia.

Padre Nostro

Padre nostro che siete nei cieli,
1° Sia santificato il vostro Nome,
2° Venga il Vostro Regno,
3° Sia fatta la Vostra Volontà, come in cielo così in terra.
4° Dateci oggi il Pane quotidiano,
5° Rimettete a noi i nostri debiti, siccome noi rimettiamo ai nostri debitori,
6° Non ci inducete nella tentazione,
7° Liberateci del male e così sia.

Ave Maria

Vi saluto o Maria piena di grazia, il Signore è con Voi. Voi siete benedetta fra tutte le donne e Benedetto il Frutto del Vostro Seno Gesù.
Santa Maria Madre di Dio, pregate per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte e così sia.

Gloria

Sia gloria al Padre al Figliolo allo Spirito Santo. Come era in principio, come è al presente, come sarà per sempre per tutti i secoli dei secoli e così sia.

Credo

1° Io credo in Dio Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della terra.
2° In Gesù Cristo suo Figliolo unico Signor Nostro.
3° Il quale fu concepito per opera dello Spirito Santo, nacque da Maria Vergine.
4° Patì sotto Ponzio Pilato, crocifisso è morto e sepolto.
5° Discese all’inferno e il terzo dì resuscitò da morte.
6° Salì al Cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente.
7° Di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti.
8° Credo nello Spirito Santo.
9° Nella Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
10° Nella remissione dei peccati.
11° Nella risurrezione della carne.
12° Nella vita Eterna e così sia.

Magnificat

L’anima Mia Magnifica il Signore, ed è trasportata da una Santa allegrezza, pensando alla bontà di Dio mio Salvatore.
Perché ha voluto fissare gli occhi sulla bassezza della sua Serva, onde la mia fortuna sarà celebrata per tutti i secoli, e tutte le umane generazioni mi proclameranno beata.
E con ragione, imperocché l’onnipotente il cui nome è infinitamente santo, e la cui Misericordia si stende di generazione in generazione su tutti quei che lo temono, ha fatto dei grandi miracoli in favor mio. Così Egli spiega quando gli piace la potenza del suo braccio, rovesciando d’un colpo tutti i disegni dei superbi e sbalzando dall’altezza del loro posto i grandi della terra per sollevare in loro vece gli umili, quanto più dimenticati dal mondo, altrettanto sempre più cari agli occhi suoi.
Per egual modo Egli riempie d’ogni bene i bisognosi e spoglia d’ogni avere i ricchi che nuotano nell’abbondanza.
Così egli ha fatto al presente che memore della sua misericordia, vuol rialzare Israele popolo suo.
Sì. Egli lo fa perché è risoluto di mandare a compimento la promessa già fatta ai nostri Padri e da Abramo fino a noi, ripetuta da secolo in secolo a tutta la sua discendenza.
Reciterò pure spesso gli atti di fede, speranza, carità e pentimento.
(pagine tagliate…………)

Gesù Cristo,
i Congregati sull’Oliveto ascende al Cielo e manda nella Pentecoste lo Spirito Santo.

Il Sac. Legge l’ultimo Vangelo

Gli Apostoli si spargono per tutto il mondo a predicare il Vangelo di G. C.

Terminata la S. Messa

Vi ringrazio, o mio Dio che mi abbiate messa a parte di questi grandi Misteri. Vi domando perdono d’ogni mancanza commessavi per la mia dissipazione e la mia freddezza. Accettate di nuovo questo sacrificio a vostra gloria, a soddisfazione dei miei peccati a suffragio delle anime S. del purgatorio, per i bisogni della S. Chiesa e per la conversione dei poveri peccatori: e fate che conservi il frutto sempre in una viva fede, in una ferma speranza, in una carità perfetta, affinché servendovi fedelmente in tutto il corso della mia vita meriti poi di partecipare a quella eterna felicità che pei vostri figli tenete sempre preparata nel Cielo.

1 ottobre 1875

Sì, o mio dolcissimo Signore, la maggior grazia che mi potete fare è di salvare l’anima. A nulla mi gioveranno le grandezze, i talenti, le ricchezze terrene se mi perdo. Fate o mio buon Dio che tenga conto e sia esatta e diligente anche nelle minime cose in modo particolare ciò che riguarda le vostre SS. grazie, le vostre ispirazioni, i vostri divini ammaestramenti, i miei doveri religiosi e domestici, la pratica delle virtù e della mortificazione dei sensi.

1° giorno

Sono roba vostra, di assoluto possesso vostro. Mi avete creata solo per voi e tutto ciò che ho, me lo avete dato solo per essermi un mezzo per meglio servirvi ed amarvi. Voi siete il mio principio e il mio fine, voi siete il mio Tutto. Io sono niente, ho niente e posso niente, fate o mio Dio che raggiunga il fine per il quale mi avete creata. In questo giorno a te dedicato, o caro mio Angelo Custode, ottienimi la grazia di raggiungere il sublime fine per il quale fui creata e che possa un giorno veder Dio, possedere Dio e godere e amare per sempre Dio.

2° giorno

Con la vostra santa grazia, o mio dolcissimo Signore, starò preparata continuamente a comparire al vostro cospetto. Troncate il fine de’ giorni miei quando a voi piace che solo il vostro piacere è ciò che io bramo. Solo vi prego che per i vostri meriti, trovi in voi non un giudice, bensì un salvatore, un padre anzi uno sposo tenerissimo.
Deh, non permettete, per il vostro preziosissimo sangue che mi perda; nulla mi importano i patimenti, ma quel non più mai né vedervi, né amarvi, né lasciarvi: questo è ciò che mi spaventa e mi fa tremare.
Mia tenera madre in questo giorno dedicato a voi, sotto il titolo del S. Rosario, mettetemi al sicuro da ogni insidia, proteggetemi e beneditemi e sarò salva certamente.

3° giorno

Quante umiliazioni, quanti patimenti, quanti dolori, soffristi per amor mio o dolcissimo Gesù. Ed io resterò indifferente a tanto amore? Ancora ti sarò ingrata, ancora resisterò alle tue grazie? Sì, mio dolce e tenero bene, voglio darmi interamente a te, anzi oggi stesso voglio incominciare a mettere in pratica i tuoi avvisi, in modo particolare quelli che riguardano la mortificazione degli occhi, della lingua, il tacere quando sono accusata a torto. Fiat. Ti ringrazio, ripeterò in ogni tribolazione. Fammi degna, rendimi forte a soffrire e patire tanto per te, a fare cose grandi per tuo amore. Sento in me un grande desiderio di morire per essere fuori dal pericolo di offenderti, per vederti o caro mio tesoro; ma se la tua gloria, il tuo piacere, la salvezza delle anime richiede che si prolunghi anche lungamente il mio esilio in questa terra, sono pronta, benché mi costi più di qualunque altro sacrificio, giacché nulla altro bramo per tua grazia che il perfetto adempimento della tua adorabilissima volontà. In te, sposo mio crocifisso, riporrò d’ora innanzi tutta me stessa con tutti i miei affetti. Nella piaga SS. del tuo costato nascondimi, onde tutti si scordino di me ed io mi scordi di loro. Rendimi una vittima del tuo amore, bruciami tra le fiamme del tuo cuore dolcissimo.
S. Padre Francesco in questo giorno a voi dedicato un amore verso il Crocifisso, i patimenti quale l’aveste voi.

Chiusa, 5 ottobre

Ai piedi di te, Amor sacramentato, qui davanti al tabernacolo, fermo la mia stabile dimora fin che vivrò e qui chiudo questo triduo che per tua grazia feci. Hai vinto, Sposo dolcissimo, eccomi tutta tua. Mediante la tua grazia, mortificherò i miei sensi, mi terrò nascosta più che potrò, eviterò tutto ciò che mi potrà portare distrazioni e così potrò alfine praticare quella vita interiore a te continuamente unita che tu da gran tempo cerchi da me e che io ingrata con mille pretesti mi rifiutai. Perdonami in carità e fa’ che d’ora innanzi viva sempre alla tua amabile presenza e col mezzo della meditazione e frequenti giaculatorie mi rassicuri sempre più, anzi cresca ogni giorno più nel bene.
Un addio sincero di cuore do alle cose terrene, alle persone care, ai luoghi nativi, e mi abbandono interamente alle tue braccia; voglio vivere solo per te e con te liberamente senza legami, senza attacchi e senza sollecitudine per amarti più perfettamente, per essere sempre pronta ad ogni tuo volere. Luoghi cari, persone care saranno dove tu mi chiamerai, quelle che tu mi affiderai. Se per obbedienza dovrò fare qualche cosa per i miei cari, lo farò solo per amor tuo e per giovare all’anima loro che tanto mi stanno a cuore. Disponi di me come ti piace che io sarò sempre felice e contenta delle tue SS. disposizioni.
Mia tenera Mamma, accoglietemi fra le vostre braccia, aiutatemi a mantenere le promesse fatte oggi, anche tutte le promesse e i voti fatti per il passato. Beneditemi e proteggetemi. S. Giuseppe assistetemi; Angelo mio caro custode, custoditemi, guidatemi. Santi tutti del Paradiso, pregate tanto per me.

Orazione in ringraziamento a Dio

Agimus tibi gratias, onnipotens Deus, pro universis beneficiis tuis. Qui vivis et regnas in secula seculorum. Amen.

A.M.G.D. 7 febbraio 1876

Quante grazie o mio dolcissimo Signore concedete a me miserabile peccatrice! Io ne sono confusa. Vorrei potervi ringraziare degnamente, vorrei poter corrispondervi fedelmente! Vorrei contraccambiarvi amore per amore! Ma ahimè, che nulla posso, di nulla sono capace. Mio Signore dolcissimo, alle molte ed infinite grazie concessemi per tutta sola vostra bontà, aggiungete anche quella di potervi corrispondere, di amarvi, di vivere, sperare solo per amore vostro, di adempiere in tutto la vostra SS. Volontà. Di fare cose grandi per amor vostro.
Or che l’obbedienza ha approvato quanto voi nell’infinita vostra misericordia, o mio Dio, vi degnaste ispirarmi, con coraggio, confidenza in voi unico mio sostegno, incomincio il nuovo genere di vita. Sì, mio caro bene, voglio stando in mezzo al mondo condurre una vita da vera religiosa e nascosta. Né un passo, né una parola; né uno sguardo, né un atto, né un respiro che non sia o per la vostra maggior gloria o per il bene del prossimo o richiesto dai miei doveri.
Nella pratica delle virtù della castità, obbedienza, povertà, carità e raccoglimento porrò ogni mia diligenza, vigilanza, custodia, mortificazione, ogni cura.

25 febbraio 1876 – Confessione generale

Con i sentimenti della più viva gratitudine vi ringrazio, o mio dolcissimo Signore, della grande grazia concessami oggi. Qual contento, qual felicità. Con somma tranquillità posso ricordare il passato e di esso nulla turbarmi. Tutto effetto della infinita vostra misericordia e somma bontà. Or coronate la vostra pazienza e concedetemi la grazia di non mai più offendervi, ma di amarvi grandemente e generosamente. Degnatevi accettare quel poco che in soddisfazione delle mie gravi colpe ho procurato fare colla vostra grazia in questi dieci giorni passati e quello che farò nei dieci avvenire e degnatevi aiutarmi a corrispondervi fedelmente fino alla morte.

6 maggio 1876

Infinite grazie vi rendo, o mio Dio, per le grandi grazie concessemi in questi giorni senza alcun mio merito. Nella chiusa di questi santi esercizi non vi faccio nuove promesse. Una promessa sola vi faccio ed è quella di procurare per l’avvenire di fare anche le minime cose solo per la vostra maggior gloria e la salvezza delle anime, di mortificare i miei sensi e di adempiere tutti i voti e le promesse che vi ho già fatto, con la maggior perfezione possibile. Assistetemi ed aiutatemi colla vostra santa grazia e sarò sicura di tutto eseguire. La via che mi additate è perfetta, anzi sublime e conduce a sicura perfezione, ma senza di voi nulla posso.
Madre SS.ma, S. Giuseppe, Angelo custode, difendetemi, aiutatemi e custoditemi.

Chiusa dei S. Esercizi 25 ottobre 1876

Mio dolcissimo Gesù, vi prego per i vostri SS. meriti a continuarmi la vostra santa assistenza, onde possa davvero praticare la s. umiltà a voi sì cara e la mortificazione dei miei sentimenti, onde poter praticare quella vita interiore e tutta a voi unita, come voi continuamente cercate da me.
L’anno nuovo sarà un anno di riparazione e tutto, dall’azione più piccola alla più grande, farò in ispirito di riparazione, sia per la freddezza con cui vi ho servito finora, come per la dimenticanza ed ingratitudine di tutti gli uomini.

S. Natale 1876, Formula del voto di Verginità

Dolcissimo Gesù, unico ed amorosissimo Bene, felicità e sospiro di questo mio povero cuore, eccomi prostrata innanzi a Voi per offrirvi in questo giorno solenne le mie adorazioni ed il mio amore.
Oh, potessi avere l’estasi d’amore di cui arse il cuore della divina vostra Madre, quando la prima volta vi vide e vi strinse al suo purissimo seno.
Oh! almeno avessi la fede e l’ardore dei Pastori, che primi ebbero la sorte felicissima di adorarvi appena nato. Eppure anch’io vi stringo al cuore e vi sento nella SS. Eucaristia. Oh! vorrei farvi un omaggio che se non degno abbastanza, sia almeno accetto al vostro Cuore.
Vedo dalla vostra Capanna spirare un’aura di purezza divina. Vergine è l’Immacolata vostra Madre, Vergine il fortunato suo Sposo Giuseppe: purissimi gli Spiriti che or vi annunciano alla terra; Vergine la natura che vi circonda.
Oh! quanto mi consola il pensare, che sebben peccatrice, mercè la vostra grazia conservo ancora la verginità così cara a Voi.
Di questa quindi voglio farvi dono: alla presenza della corte celeste e specialmente della Santa vostra Madre intendo consacrarmi a Voi e faccio Voto di perpetua Verginità.
Solamente lascio al mio Padre Spirituale la libertà di sciogliermi da tale promessa; ma da parte mia e desidero voglio, essere tutta e sempre vostra.
O mio Gesù degnatevi accettare e benedire la mia povera offerta. Dolcissima Madre, nascondetemi sotto al vostro manto, accettatemi doppiamente come vostra figlia, beneditemi ed aiutatemi a mantenermi fedele al mio Sposo Celeste Gesù.
S. Giuseppe, Angelo Custode, mio caro S. Luigi, miei testimoni intercedete la grazia della S. Perseveranza. S. Maria Maddalena de Pazzi, ottenetemi un amor grande perseverante e generoso.

A.M.G.D. 25 dicembre 1876

Mio tenero Sposo Gesù, eccomi confusa ai tuoi piedi. Qual bontà, quale degnazione. Come mai potesti scegliere una peccatrice pari mia a tua sposa? Come mai potesti dimenticare le mie ingratitudini, le mie colpe, la mia bassezza? La tua bontà, l’amor tuo non conoscono ostacoli. Ti sarò eternamente grata e fin d’ora incomincerò un nuovo genere di vita. Un genere di vita che si addica allo stato in cui per tua sola misericordia ti compiacesti di mettermi al sublime stato di tua sposa.
Sposa di Gesù! Laura medita bene questa parola: sposa di Gesù! Sposa del tuo creatore, conservatore, salvatore e più ancora del tuo Signore. Sposa di un Dio? Tu, una misera creatura, rea di mille e mille colpe, verme ingrato della terra? Tu, elevata a tanta grandezza? Confonditi e pensa quali obblighi ti impone il prezioso tuo stato. Or tu devi vivere da angelo. E siccome gli angeli unico lor pensiero è la gloria di Dio e la salvezza delle anime, d’ora innanzi queste due sole intenzioni devono essere il tuo movente. A questi due fini devono essere rivolte le tue cure e i tuoi pensieri. Gli angeli assistono le creature, ma continuamente stanno alla presenza del Signore, così tu col tuo corpo disimpegnerai i tuoi doveri, ma il tuo cuore, i tuoi pensieri, la tua mente sarà continuamente in Dio. Gli angeli non hanno corpo e tu vivrai in maniera come se non l’avessi. Cioè nessun gusto, nessun piacere, nessuna soddisfazione darai ad esso. Dormirai, mangerai, ti vestirai, ma solo per necessità e per amor di Dio. Al mondo, alle sue massime, ai suoi piaceri, ti manterrai forestiera e di tutto ciò che al mondo appartiene in qualche modo, ti scorderai e non ti permetterai un sol minimo pensiero di tutto ciò che lo riguarda. La mortificazione, il patire saranno le sole cose che dovranno appartenere al tuo corpo. Mira il tuo celeste Sposo Gesù Bambino in poca paglia, in una stalla, esposto alle intemperie, mancante del necessario. Impara da lui ad essere vera bambina per la semplicità, umiltà, obbedienza, dolcezza. Impara da lui ad amare il patire, la povertà, la mortificazione, il raccoglimento e a vivere nascosta. Impara, non solo, ma mettiti a praticare tutte le dette virtù, onde incominciare con lui bambino, per potere con la sua santa grazia, imitarlo anche da adulto, seguirlo sulla via del Calvario, essere con lui crocifisso sul Calvario, per essere fatta poi degna di entrare con Lui nell’eterna gloria e amarlo perfettamente per sempre.
Tu non hai più niente a che fare con la terra, la tua famiglia, i tuoi parenti sono tutti in Paradiso; innalza i tuoi pensieri e i tuoi affetti e là poni ogni tuo desiderio. Per un limitato tempo resterai in esilio solo per fare gli interessi del tuo sposo Gesù e poi egli ti aspetta e ti vuole presso di sé. Verrà, verrà il giorno della vera unione, mantieniti fedele e sempre sospira quel felice istante che ti sarà dato vedere, unirti per sempre al tuo celeste sposo Gesù.
Mio sposo e mio Dio, sante e preziose sono queste istruzioni, ma che posso io mai? La tua grazia, il tuo aiuto solo potranno farmeli eseguire. Comprendo tutta l’importanza e la bellezza, ma altrettanto conosco la mia miseria. Compi per i tuoi dolori l’opera che incominciasti e ora che mi scegliesti e mi facesti tua sposa, fa’ che da vera sposa viva. Tutto quanto sono e ho, ora è tutto senza riserva tuo, dunque per la tua bontà abbi tu cura della roba tua. Fa’ che possa con verità d’ora innanzi dire: Gesù solo vive ed opera in me ed io vivo ed opero in Gesù.

1 febbraio 1877

Quanto sono dolci e preziosi i legami che mi legano a te, o tenero Sposo!.. Vorrei stringerli sempre di più, vorrei poterli rendere eterni, vorrei mostrarti la mia gratitudine coll’amarti come ne sei degno! E perché, mio Amore, non mi è dato di poter io essere te e tu essere me, onde amarti infinitamente di più di quel che saresti? Ma io mi soddisferò coll’adorare la tua grandezza, coll’umiliarmi sempre più e coll’amarti più che posso. Oh, perché non posso portare qui ai tuoi piedi tutti i cuori degli uomini? Quanto sarei felice di poterti dire: Gesù, il mio amore è poco, ma eccoti, eccoti tutti i cuori e l’amore dei miei fratelli. Oh dolce pensiero… Sì, sì, cuori te ne posso dare. Eccoti l’amore dei Santi, eccoti l’amore degli Angeli, ma non basta. Eccoti l’amore della tenera mamma Maria, più ancora eccoti l’amore dell’eterno tuo padre. Oh consolazione, sei amato! Il mio misero cuore lo nascondo in mezzo a questi cuori, io ti amo con questo amore. E tu lo accetti, nevvero? Quanto sei buono! Me felice. Mondo ingannatore, tu non puoi nemmeno dare una stilla sola delle gioie che si godono legate a Gesù. Infelici mortali, invano cercate lontani da Dio la felicità; voi non troverete che rimorsi, dolori e perdizione. Gesù solo, il nostro buon Dio è fonte d’ogni bene. Il nostro cuore è fatto per amare un bene immenso e non troverà mai di che appagarsi nei beni limitati e fallaci della terra. Amor mio, eccomi tua veramente tua per il voto di verginità perpetuo. Col voto di verginità ti ho dato il mio cuore e il mio corpo; con quello d’obbedienza la mia volontà; con quello di uniformità ogni desiderio; con quello di stare alla tua presenza ogni pensiero; con quello per la conversione dei peccatori, ogni preghiera, sacrificio ecc. in quanto riguarda la parte impetratoria e la parte soddisfatoria alle anime del Purgatorio; con quello di non commettere peccati veniali avvertiti e quello di maggior perfezione ti ho dato tutto, tutto senza riserve il resto. A te ora compiere l’opera tua. Io sono felice d’averti dato tutto, un solo desiderio conservo, ed è di amarti, di amarti sempre, di farti amare e di consumare tutta me stessa in spirito di un amore riparatore. Ai piedi del tuo tabernacolo o col corpo o con lo spirito troverai sempre la tua indegna sposa Laura. Del suo avrà niente da offrirti, sol che umiliazioni e pentimenti, ma sarà sempre felice di sapersi appresso al suo dolce sposo e di offrirgli l’amore degli Angeli. Felice poi al sommo di poter un giorno morire ai piedi del Tabernacolo!

10 febbraio 1877

Mio dolce Gesù, quanto è preziosa la tua croce! Essa sola io bramo, con essa sono felice. Come è dolce il patir per te. Abbraccio con tutto il trasporto del mio cuore questo caro segno di redenzione nuda, pesante come tu vuoi, pronta a vivere e morire inchiodata e trafitta su di essa per tuo amore. Me beata se sarò fatta degna di imparare a patire per te, mio unico tesoro.

Santi esercizi, 8 aprile 1877

Mio dolcissimo Gesù datemi per i vostri meriti quella pace e tranquillità, quella generosità e fermezza, quei lumi e quel raccoglimento e santa mortificazione che mi sono necessari per far bene questi santi esercizi. Dolcissima mamma Maria aiutatemi ed assistetemi. Caro padre S. Giuseppe sostenetemi. Angelo mio custode custodiscimi in modo speciale in questi giorni santissimi.
Tutta vostra, di assoluto possesso vostro, o mio Dio sono; solo per servirvi ed amarvi in ogni tempo, in ogni luogo con tutta me stessa mi avete creata per vostra bontà. Io sono nulla, ho niente e posso niente da me sola, ma tutto spero e posso con voi mio unico Tesoro.
Quanti mezzi, quante grazie, quanti aiuti mio buon Dio mi avete dato per raggiungere il sublime fine per quale mi avete creata.
Deh! fate che con questi mezzi e coll’uniformità ai vostri S. Voleri raggiunga questo fine santissimo che voi…
Mio buon Dio quanto è orribile il peccato! La caduta degli Angeli e di Adamo, la bruttezza di un’anima in peccato, i castighi meritati mi fanno tremare. I patimenti e la dolorosa vostra morte, o mio Gesù, mi fan conoscere la gravezza e la malizia e mi addolorano grandemente. Qualunque sacrificio, privazione, patimento, dolore, la morte la più crudele, ma per il vostro preziosissimo sangue, no mio Gesù, no il peccato! Voi aiutatemi, sostenetemi, voi custoditemi.
Mio Dio, mio Signore, offendere voi così buono? No mio bene infinito, per tutto quanto vi è di più prezioso e santo in cielo e in terra.
Mio buon Dio aiutatemi a far guerra e a combattere il mio brutto amor proprio. Voi sapete quanti pensieri pericolosi genera in me. Io tremo e soffro continuamente. Datemi una santa indifferenza sia nelle lodi, come nei disprezzi e solo cerchi sempre e in ogni cosa il vostro piacere.
Amato mio bene, distaccate il mio cuore da ogni cosa, da ogni luogo, da ogni persona e fate colla vostra santa grazia che la mia vita sia un continuo apparecchio alla morte; viva come persona straniera e morta a me stessa ed al mondo, viva solo in voi e con voi.
Mio buon Gesù, datemi grazia di accostarmi sempre al S.Sacramento della confessione con tutte le sante disposizioni. Fate che il mio esame sia esatto, che il mio dolore perfetto, che il mio proponimento fermo, che la mia accusa umile e sicura affinché mi migliori sempre più e arrivi ad addivenire bella e pura ai vostri occhi santissimi.
Mio Signore e mio Dio, che tremendo giorno il giorno del giudizio! Quale mi troverò io in quel giorno? E voi cosa sarete per me? La mia sentenza quale? Mio Dio, io tremo! Deh, per l’infinita vostra misericordia fate che operi in modo che trovi in voi non un giudice sdegnato, bensì un giudice amorevole e soddisfatto sul conto mio.
Datemi, dolcissimo mio Bene la grazia che il mio primo pensiero alla mattina sia sempre vostro, che riceva i SS. Sacramenti sempre con fervore, ascolti la S. Messa sempre con devozione, faccia le due ore di meditazioni e la mezz’ora di lettura spirituale, le 72 visite a Voi al giorno e alla cara mamma e i due esami di coscienza, sempre tutto con esattezza, diligenza e con frutto, in modo che ogni giorno della mia vita sia continuamente e tutto vostro e degno da riporlo in Paradiso.
Mio buon Dio quanto siete buono. Come infinita la vostra misericordia e pazienza. Datemi grazia che d’ora innanzi corrisponda perfettamente alle innumerevoli altre grazie ed all’immensa vostra bontà.
Mio buon Gesù datemi grazia che abbia a vivere sempre mortificata in ogni cosa, in ogni luogo, in ogni sentimento e parte del mio corpo.
Mio divin Maestro, mio vero modello ed esemplare voglio proprio imitarvi più che posso. Col vostro aiuto voglio camminare sempre sui vostri santi passi, coll’amare, desiderare e praticare in ogni tempo, in ogni luogo, l’umiltà, la povertà, la carità, l’obbedienza. Essere con voi umiliata, disprezzata, addolorata, calunniata, dimenticata, godere di patire a vostra imitazione, felice di essere fatta degna di seguirvi sulla strada regia del patire.
Mio buon Gesù da questo momento vi consacro ogni momento del viver mio, ogni fatica, ogni cosa. Voglio d’ora innanzi operare, pensare, parlare, riposare, dormire etc, ma tutto e solo come piace a voi e per amor vostro.
Oh, dono immenso dell’infinito amor vostro, o dolcezza del mio cuore, caro Gesù. SS. Comunione, Paradiso di questa terra, medicina ad ogni male, salvezza in ogni pericolo, salvaguardia di ogni virtù, aiuto in ogni impresa, coraggio in ogni debolezza.
Tu spiritualizzi anche i corpi, tu cambi in angeli, deboli e poveri peccatori. Vi sarò eternamente grata o tenero bene. Fatemi grazia che vi riceva sempre con nuovo fervore, grande fede, umiltà profondissima, amore generoso.

Chiusa

Infinite grazie vi rendo o mio caro Gesù delle innumerevoli grazie che mi avete dato in questi santi giorni. Per i vostri SS. meriti compite l’opera vostra, continuatemi il vostro aiuto affinché metta in pratica quanto mi avete ispirato. Appoggiata a voi, mio fortissimo sostegno, con animo coraggioso entro oggi nel mio noviziato. Noviziato che durerà finché vi degnerete disporre in altro modo di me servendovi del mio superiore, al quale vi prego, per il vostro preziosissimo sangue, di far conoscere la vostra santa volontà. Noviziato che incomincio sotto la protezione della S. Famiglia. Noviziato che passerò continuamente alla s. scuola della casa di Nazareth, ove mi saranno date abbondanti lezioni di vita interiore, nascosta, comune ma perfetta, contemplativa nell’azione e nella santa carità. Mio caro amor mio, bene infinito, fatemi la grazia di praticare in un modo veramente perfetto la s. umiltà, di combattere l’amor proprio sempre e in ogni cosa, col parlare mai di me stessa, col vivere nascosta e sconosciuta, di evitare le lodi e le approvazioni, di non scusarmi accusata anche a torto, di non giustificarmi giudicata sinistramente, di scegliere sempre per me l’ultimo posto, i servigi più bassi, le cose le più ordinarie, di rettificare in tutte le settantadue visite la mia intenzione di desiderare, amare e stimare le umiliazioni, le calunnie, i disprezzi, ringraziare quando me ne regalerete e mi farete degna di patire qualche cosa per voi e di farvi compagnia nel patire. Datemi la grazia di uniformarmi perfettamente alla vostra santa volontà, di morire al mondo e a tutto ciò che gli appartiene, a me stessa e a tutte le mie inclinazioni e passioni.
Rinnovo i miei s. voti e promesse e vorrei legarmi ancor più per stringermi sempre più a voi mio tenero sposo Gesù. Aiutatemi ad eseguire il mio metodo di vita, i miei voti e promesse, proprio come a voi piace, in modo da rendervi proprio soddisfatto.
Cara mamma beneditemi ed aiutatemi a non mancare di parola. Mio caro padre S. Giuseppe sostenetemi; Angelo mio custode custoditemi. Santi tutti, pregate per me.

A.M.G.D. 22 aprile 1877 Patrocinio di S. Giuseppe

Ecco tutto in vostre mani, o mio caro padre S. Giuseppe. Ecco tutto affidato a voi, i miei superiori, me e quanto mi appartiene, le sette pie giovani e tutta l’Opera. Voi accettatemi, voi beneditemi. Voi illuminate il mio direttore e fategli conoscere la divina volontà.
26 aprile 1877 Festa di S. Luigi Gonzaga

Mio caro S. Luigi, presenta tu al trono dell’Altissimo queste mie pie intenzioni; ottieni lumi e grazie particolari ai miei superiori, affinché ben adempiano la divina volontà.

6 maggio

Mia buona mamma Maria a voi pure è affidata l’Opera. Voi dovete essere la patrona e la superiora, dunque vostro è l’impegno che tutto riesca secondo la divina volontà; ve ne saremo eternamente grati.

30 giugno

Cuore dolcissimo del mio Gesù in voi ora è deposta l’opera desiderata e quanto la riguarda. Or è tutto vostro, degnatevi illuminare, aiutare, dirigere i miei buoni superiori, acciò ben adempiano i disegni vostri.

Festa di S. Orsola 1877

Mio amatissimo sposo, quanto sei buono! Mi vuoi un giorno religiosa? Infinite grazie ti rendo per un sì grande dono. Eccomi pronta a fare quanto tu vuoi. Me felice! Allora sì che ti potrò servire, amare e piacere davvero; rinunciare col fatto a tutto per amor tuo e praticare le virtù in modo veramente perfetto. Illumina il mio buon direttore, fagli conoscere i tuoi voleri su di me e poi coll’aiuto tuo ti prometto di obbedire prontamente e ciecamente al minimo suo cenno.

A.M.D.G. 1877 Chiusa dei SS. Esercizi, 25 dicembre

Col cuore sciolto in infiniti ringraziamenti qui umilmente prostrata ai vostri piedi chiudo questi s. Esercizi. Voi, Per l’infinita misericordia foste prodigo verso di me in questi s. giorni, di grazie e lumi infiniti. Mio buon Dio come mai potrò io degnamente ringraziarvi? Voi dolcissimo cuore del mio Gesù, voi mia buona mamma siatemi interprete e fate la mia parte in questa occasione. Sì, mio caro bene godo di stringere sempre più i legami preziosi che mi tengono stretta a voi e rinnovo tutti i s. voti e le promesse di già fatte per il passato. Il silenzio e l’umiltà saranno le due virtù che in quest’anno farò di tutto per praticare ed acquistare in modo particolare. Ai piedi del vostro altare procurerò starvi continuamente o col corpo o con lo spirito, sempre in atto di adorazione e di riparazione. Gesù mio potessi amarti quanto lo meriti, quanto non vi amano gli uomini, o almeno quanto lo desidero ed è capace una povera creatura.
Mio Dio, fate conoscere la vostra santa volontà al mio buon direttore spirituale. Sento chiaramente che voi volete che un giorno mi consacri tutta a procurare il bene della cara, umile e semplice, ma per disgrazia fredda popolazione della campagna; ed io mi offro pronta, coll’aiuto vostro, a soffrire qualunque sacrificio, umiliazione, derisione, persecuzione, fatiche, anche a morire fra i più gravi patimenti per adempiere in tutto l’adorabile vostra volontà. Ma vi torno a pregare, per il vostro preziosissimo sangue, fate conoscere la vostra volontà al mio buon direttore. E se è conforme al voler vostro, fate anche che si trovi un’Istituzione di già approvata dalla S. Sede che sia secondo i bisogni della povera campagna. Voi lo sapete quale grazia sarebbe per me e che essendo l’opera desiderata come voi mi avete fatto conoscere un’opera umile e quasi nascosta ad imitazione della S. Famiglia di Nazareth, dovendo giovare alle anime senza strepito, senza apparenza, si confarebbe molto bene a tenere tutto umile e nascosto. Però sia sempre e in tutto fatta la vostra s. volontà.
Mia cara mamma, beneditemi ed aiutatemi ad adempiere quanto or ho promesso a Gesù. S. Giuseppe, Angelo custode e santi tutti pregate per me.

Chiusa dei santi Esercizi, 8 ottobre 1878

Caro buon Dio, quanto mi è dolce il pensare che voi solo siete il mio principio e fine. Le creature tutte, per quanto belle, buone e sante, non sono che mezzi per raggiungere il sublime fine per cui mi avete creata; esse non sono che tratti parlanti della vostra bontà e misericordia! Deh, non permettete che mi scordi che ho lo stesso sublime fine che hanno gli Angeli, che aveva la mia cara mamma, che avete voi stesso, che è di procurare la vostra maggior gloria, la salvezza delle anime, di amarvi per sempre. Datemi grazia di far tutto per puro amore vostro. Di evitare anche i minimi difetti perché offese vostre. Di far tutto secondo la vostra s. volontà che conoscerò sempre nella vostra s. legge, nei doveri del mio stato, nei comandi e consigli dei miei superiori.
Mio Dio fate che tutto accetti indifferentemente e che guardi solo a ciò che mi può aiutare a maggiormente amarvi e meglio servirvi. Fate che stimi ed apprezzi ciò che piace a voi solo, mio sommo bene. Concedetemi la grazia per i vostri santi meriti che un giorno possa consacrarmi davvero a voi di fatto, onde servirvi ed amarvi con maggior perfezione.
Tremo al considerare la caduta degli angeli, dei miei Primi Genitori quanto è grave un peccato mortale. Oh, crocefisso mio Gesù, i vostri dolori, le vostre piaghe, i vostri innumerevoli patimenti mi dicono chiaramente qual orrenda cosa sia il peccato. Mio Signore castigatemi come volete, ma preservatemi dal peccato. questo è l’unico e vero male su questa terra che io temo. Inorridisco o mio Dio col considerare in quante maniere vi ho offeso. Ogni luogo, ogni cosa, ogni azione della mia vita passata, ogni sentimento del corpo, ogni potenza dell’anima mia, ogni comandamento, ogni precetto, consiglio mi rammentano offese fatte a voi mio Dio! Tutto, tutto ho macchiato di colpe. Ho avuto il coraggio e la cattiveria di offendere voi che mi siete creatore, redentore e conservatore, padre fratello e sposo amabilissimo.
Ho offeso la vostra bontà, santità, pazienza, misericordia e giustizia. O mio Dio come mai la terra mi sostiene? Il mio posto è sotto ai piedi dei demoni nell’inferno. La mia povera anima è piena di schifose piaghe e non inorridite? E ancora mi usate misericordia? Oh bontà solo degna di un Dio! Per quale dei benefici che ti ha fatto il tuo Dio, o Laura, l’hai tanto offeso? Forse per le continue grazie? Forse per la sua misericordia? e perché ha tanto patito per te verme vilissimo? Mio Dio, non più, non più. Confusa e tremante mi getto ai vostri piedi ed imploro misericordia e perdono! Odio e detesto le mie colpe, vorrei rimediare a tanto male! Ma che posso io mai? Nulla posso, fuorché rifugiarmi nelle vostre sante piaghe e ripetere mio Dio e mio tutto, abbiate pietà!… Sono proprio un nulla, sono capace di nulla, fuorché di offendervi ma con l’aiuto della vostra s. grazia voglio vivere secondo la vostra s. legge e all’opposto delle massime del mondo, della carne e del demonio. Voglio disprezzare i beni e i piaceri di questa terra. Farò penitenza, mortificherò senza riserva i miei sentimenti, vigilerò sulle potenze dell’anima mia, santificherò con qualche atto le cose e le azioni mie, farò di dare buon esempio, di adoperarmi per il bene del mio prossimo, di osservare non solo i vostri comandamenti, ma anche i consigli evangelici nel modo il più perfetto possibile, ma tutto, mio buon Dio spero di fare se voi mi aiuterete. Fate o mio buon Gesù che mi tenga sempre preparata a comparire al vostro giudizio e che trovi in voi per la prima volta che vi veda non un giudice, ma bensì un padre, uno sposo amabile. Le pene del l’inferno non mi fanno paura, ma quel non mai più né vedervi, né amarvi, mio Dio mi fa morire di dolore. Voi sì buono, mio nemico? No, no. Qualunque pena, qualunque castigo, ma non questo. Siate voi solo il re del mio cuore, venite, regnate nel mio cuore, sui miei affetti, sul mio corpo, sui miei sentimenti, rendetemi non solo suddita, ma schiava legata a voi con doppie catene. Caro mio Gesù fate che vi imiti nella pratica dell’umiltà, povertà, obbedienza, disprezzo, penitenza onde imitare gli esempi che mi deste nella vostra incarnazione, natività e circoncisione. Oh capanna, oh Betlemme, oh Tempio, quante cose mi dite del mio redentore. Sotto il vostro stendardo combatterò, la vostra gloria, il vostro piacere, essere umiliata e disprezzata cercherò in tutto ed in ogni cosa! Amor mio quanto avete sofferto per me. Anch’io voglio soffrire per voi. Amerò la Croce, il patire mi sarà caro e prezioso perché mi renderà somigliante a voi e sarà la prova più certa dell’amor mio per voi. Fatemi la grazia che un giorno sia religiosa onde poter con maggior perfezione essere crocefissa per voi. Fate che vi ami e che operi per solo amor vostro, onde venire un giorno ad amarvi perfettamente in Paradiso.
Nel mentre rinnovo i santi voti, vi ringrazio infinitamente di tante grazie concessemi in questi giorni e vi prego per i vostri SS. meriti di concedermi la grazia di mettere in pratica quanto vi ho promesso di corrispondere a tanta vostra bontà.
Illuminate il mio buon direttore, fategli conoscere la vostra santa volontà. Compite l’opera che cominciaste e fatemi santa, ma santa in quel modo e dove piace a voi mio sommo bene. Cara mamma beneditemi ed aiutatemi a non mancare di parola al mio e vostro Gesù. Angelo custode ti ringrazio della tua assistenza, continuami la tua protezione, santo padre S. Giuseppe, S. Ignazio, S. Luigino, santi tutto pregate tanto tanto per me.

Primo dell’anno 1879

Il primo atto di quest’anno è di uniformità ai vostri santi voleri o mio Dio: fate di me e delle cose mie quanto vi piace che io sarò sempre contenta. Datemi per i vostri s. meriti solo la grazia di far tutto per puro amor vostro onde piacervi sempre più, di compatire e sopportare tutti, di parlare poco solo per necessità, di tenermi sempre unita a voi mio amore dolcissimo, di dimorare continuamente ai piedi del tabernacolo e di mortificarmi senza riserva. Mia cara mamma, beneditemi ed aiutatemi a fare quanto ho promesso in questo momento. S. Giuseppe pregate per me tanto tanto.

1879, 19 gennaio S. Nome di Gesù

Amor mio eccomi racchiusa nel dolcissimo tuo cuore. Piena di gratitudine per tanta tua misericordia e bontà, ti ringrazio e mi umilio conoscendomi sì miserabile e un vero nulla. Hai vinto o mio tenero sposo ed io sono felice di trovarmi nel tuo SS. Cuore e poter dire con verità mio unico luogo il cuore del mio Gesù, mio unico impegno consolare e sollevare il cuore del mio sposo sarà d’ora innanzi. Una sola grazia ti cerco, di amarti, di amarti almeno quanto non sei amato ed è capace una tua creatura, farti da tutti amare in ogni luogo e per sempre.

SS. Quarantore, 2 febbraio 1879

Sì, sì, mio amore sacramentato disprezzare me stessa, conoscermi incapace di fare il minimo bene, capace invece di ogni grave male, amarti di un amore grande e il più puro, non voler altro che ciò che tu vuoi, mortificarmi internamente senza limite, adoperarmi in tutto quello che posso e senza riserva per il bene corporale e più spirituale del mio prossimo, pronta anche a dare la vita per la salvezza delle anime, col tuo divino aiuto procurerò ogni giorno, ogni momento del viver mio. Dirò tutto al mio buon direttore, mi abbandonerò come morta ai suoi ordini, discacciando anche il minimo pensiero come una tentazione quando egli lo credesse comandarmi. Mio Gesù son pronta a tutto purché consoli il tuo dolcissimo cuore tanto amareggiato e ti ami tanto e sempre. Mia cara mamma, vi ringrazio tanto tanto della grazia concessami oggi, compitela o tenera madre, ottenete al mio buon direttore i necessari lumi, quei segni certi che egli desidera per ben conoscere la divina volontà su di me. Caro S. Giuseppe esauditemi. Angelo mio custode, S. Ignazio, S. Luigi, S. Geltrude, S. Maria Maddalena de’ Pazzi, pregate tanto secondo la mia intenzione.

Al Sanctus, ai piedi della Croce e sul Calvario
30 maggio 1879, ai piedi dell’altare della B.V. di San Celso

Dunque non più dubbi. Grazie o carissima mamma, grazie infinite vi sian rese per tanta bontà. Sì sì, illuminate il mio buon direttore, fategli conoscere che tutto è opera di Gesù dolcissimo e di voi. Io obbedirò ciecamente e prontamente, felice di essere fatta degna di fare conoscere, amare e servire Gesù e voi. Rinuncio a ogni desiderio per quanto buono e santo e alla campagna rivolgo ogni mio pensiero. Bramo il felice momento in cui sarà adempiuta la divina volontà e la vostra su di me. Degnatevi intanto benedirmi ed aiutarmi a farmi santa.

Festa della Visitazione, dopo un mese di pene interne

Piena di gratitudine, vi ringrazio o carissima mamma delle tante grazie che oggi mi avete fatte. Vorrei poter far qualche cosa per voi, ma misera qual sono di nulla sono capace. Compite l’opera che incominciaste e al sollievo e lumi che oggi mi donaste per tutta vostra bontà, aggiungete anche la grazia di rendermi degna e capace di farvi amare e conoscere da tutti se non quanto ne siete degna come desidero almeno, quanto son capaci povere creature. Grazie carissima mamma, grazie infinite vi siano rese.

2 agosto 1879

Gesù, Gesù, o dammi per i tuoi meriti grazia di amarti davvero o io muoio. Non ne posso più. Tu sai, amato bene il martirio che continuamente soffro. Non so, non posso spiegarmi: fiat!
Ma voglio piacere a te solo, amare te solo, nevvero! Fa’ quel che vuoi, ma fatti da me amare sempre, sempre, in eterno. Mia cara mamma insegnatemi ed aiutatemi a vivere come deve vivere un’anima che ama Gesù.

5 gennaio 1880

Grazie infinite vi rendo o mio amabile sposo Gesù e mia cara mamma, o mio tenero padre s. Giuseppe. Finalmente si fa un po’ chiaro. Compite l’opera vostra, fate che riesca secondo il vostro cuore.

15 gennaio, chiusa S. Esercizi

Muta e confusa mi getto ai vostri s. piedi o mio Dio e vi ringrazio infinitamente per tante grazie e lumi concessimi in questi s. giorni. Coronate tanta misericordia e bontà ed aiutatemi a praticare davvero l’umiltà e il silenzio e a vivere, operare solo per amore vostro e per il bene dei miei fratelli.

M.D.G. Festa del SS. Nome di Gesù, 18 gennaio 1880

Grazie, o mio Sposo Gesù, o mia cara mamma. o mio buon padre S. Giuseppe, infinite grazie vi rendo di vero cuore. Ciò che oggi mi avete concesso è un dono degno solo del fausto giorno onomastico del dolcissimo mio sposo. Quanto son felice! Che cosa potevo desiderare di più? Ho incominciato il mio desiderato noviziato; mio Gesù dolcissimo, mia tenera mamma Maria, mio caro padre S. Giuseppe degnatevi per la vostra bontà compire l’opera vostra coll’illuminare il mio direttore ed aiutare me.
Angelo mio custode custodiscimi in modo particolare. S. Maria Maddalena de’ Pazzi, santa protettrice di quest’anno aiutami con la s. intercessione. Mio caro S. Luigi, S. Ignazio pregate tanto per me.

18 aprile 1880

Nel ringraziarvi infinitamente delle tante grazie che mi avete concesso in questi s. Esercizi, rinnovo tutte le promesse e i voti fatti e prometto coll’aiuto vostro di operare per puro amore vostro, di consolare il vostro dolcissimo cuore coll’amarvi, e sollevarlo col farlo amare sempre e da tutti.

13 maggio 1880

Oh giorno felice veramente di Paradiso, ecco fatta la mia religiosa vestizione. Per amor tuo porterò sempre vestito nero, e non mai vestito di seta e ciò per piacere a te mio sposo dolcissimo, per rinunciare a tutte le vanità ed in onore della mia cara mamma addolorata. Cosa ho provato al momento della sacra vestizione tu solo lo sai diletto mio, conserva in me quelle sante impressioni e fa’ che d’ora innanzi viva una vita veramente celeste e santa. Grazie mia tenera madre, grazie della vostra cara visita, quanto mi avete consolato, sì, sì, amar Gesù è tanto bello e farlo amare in ogni luogo e da tutti, ecco il compito che spero fare appoggiata alla vostra materna assistenza.

7 giugno

Ai vostri piedi cara S. Angela svanirono tutti i miei dubbi, timori, degnatevi illuminare il mio buon direttore.

21 giugno, festa di S. Luigi

Si fa un po’ chiaro, la grazia è cominciata. Mio caro S. Luigino ottenetemela completa. Sì, sì sento che tu me la otterrai certo…

22 giugno, 5 ore e mezza

Grazie, o dolcissimo cuore del mio caro Gesù, la grazia me l’hai concessa! O mio Gesù qual sollievo. Dunque non più dubbi?…
Eccomi pronta, o mio Dio, compite l’opera vostra. Voi dovete far tutto. Grazie mio Dio, o mia cara mamma, o mio padre S. Giuseppe, o Angelo mio custode, S. Luigi, s. Protettori.

29 giugno

La grazia è compiuta. La mia santificazione è il bene della campagna: ecco il compito mio. Assistetemi, o mio Dio.