A. M. D. G.
Nella casa dedicata alla Sacra Famiglia
12 ottobre 1892 – tre giorni S. Esercizi

Eccomi qui  a Tuoi piedi Amor mio Sacramentato, come corpo morto, proprio morta a tutto…
Che farò io? Che farai Tu di me? Non so. So solo che Tu mi vuoi qui con Te senza sollecitudine, senza pensieri, col solo desiderio di conoscere la mia miseria, il mio nulla, le mie imperfezioni, per emendarmi, la Tua SS. Volontà per adempirla nel miglior modo possibile.
Qui nell’umile casa dedicata alla Sacra Famiglia di Nazaret ascolterò la Tua Voce ed imparerò ad amarti davvero. Oh Gesù amabilissimo, trattami come vuoi, ma fammi acquistare il Tuo Amor puro. A Te affido tutte le case della Famiglia del Tuo Cuore, degnati custodirle.
Madre SS. degnatevi fare le mie veci in questi giorni colle vostre e mie figlie. A Voi le affido in ogni loro bisogno. Degnatevi, tenera Madre di una speciale protezione anche a me in questi giorni di S. Ritiro.
Glorioso Padre S. Giuseppe, fatemi la carità di pensar Voi in questi giorni agli interessi ed affari della Famiglia del Cuor SS. del vostro amabilissimo Gesù.
A migliori mani non posso affidarli. Tutto spero da Voi che siete davvero il Padre della divina Provvidenza. Voi ben sapete che la mia confidenza in Voi è illimitata e non sarò delusa.
Angioletto mio per segno che ti è cara quella casa che presto avrò la consolazione di dedicarti, aiutami in modo speciale in questi giorni. S. Margherita,  S. Teresa, caro S. Luigino pregate tanto per me.
Solitudine – Ai piedi di Gesù  Sacramentato nell’umile casa di Nazaret
Vizio – L’avvilimento, angustie
Virtù – Generosità, Puro Amore
Protettori – Sacra Famiglia e S. Margherita Maria Alacoque
Meditazione precedente

Sì, mio Dio, ne ho un vero bisogno, un’assoluta necessità di questo S. Ritiro.
Dopo tre anni di vita passata tra gli affari, le fondazioni, le angustie, le contraddizioni ecc. è pur necessario mi trovi sola sola con Voi, mio buon Dio.
Procurerò proprio conoscere me stessa, i miei difetti, la vostra SS. Volontà.
Ma tutto tutto spero da voi. Eccomi qui morta davanti a Voi, fate di me quante vi piace.

PRIMO GIORNO

Prima meditazione – Fine dell’uomo

Quanto è preziosa la mia origine. Io sono tutta di Dio… Dio solo mi ha fatto. Egli solo mi conserva e mi possiede… Fin dall’eternità Voi pensavate a me o mio buon Dio, ed io quante volte mi sono scordata di Voi…
sono stata creata solo per Voi, mio Dio, per conoscervi, amarvi, lodarvi, servirvi, eppure quante volte sotto pretesto di studio, di accondiscendenze altrui, di rispetto umano, feci altrimenti!
La mia vita ha lo stesso fine degli Angeli vostri, e fin da bambina con tanta bontà me la faceste conoscere questa verità, eppure quante volte ho operato diversamente!
Voi pur dovete essere un giorno tutto mio, il mio…..
E che dico un giorno, fin da giovinetta quando per vostra misericordia vi rendeste assoluto Padrone di me, non ho sentito io subito che Voi eravate tutto mio?
La dolce parola, ‘mio Gesù io son tutta tua e Tu sei senza riserva mio’, non era quella che in mezzo alle lusinghe vanità, piaceri del mondo, tutto mi faceva sprezzare, rigettare per timore di perdere il bene prezioso di poter dire ‘Gesù io son Tua e Tu sei l’unico possesso del mio essere’?
Eppure  quanto vi ho offeso, quanto sono stata imperfetta…
D’ora innanzi metterò la più scrupolosa diligenza affinché tutte le mie opere, i momenti della mia vita, fin i movimenti del mio corpo e i battiti del mio cuore, siano unicamente e sempre per la vostra maggior gloria.
Non mi lascerò più occupare troppo e con troppa sollecitudine delle cose esteriori inerenti al mio dovere. Aiutatemi, o mio Dio.
Terza meditazione – Applicazioni delle due S. Meditazioni allo stato religioso

La preziosità dello stato religioso è grande. E Voi, mio Dio mi voleste per tutta vostra misericordia in questo solenne stato. Il monastero è davvero l’anticamera del Paradiso. E per quanto l’essere superiore sia aggravato tante volte di sollecitudini, pesi, sacrifici, pure mio Dio quando penso che sono religiosa, abito la casa Vostra, o mio Dio, sono legata a Voi con catene indissolubili, vivo del cibo che Voi mi date, faccio i vostri interessi, mio dovere è amarvi, farvi amare, son vostra Sposa, mi sento allargare il cuore. E se si accrescessero le mie pene, umiliazioni, dolori, stando religiosa, non cambierei la mia vita colla più santa secolare, sapendo di vivere santamente e senza croci.
Umiliata, calunniata, sprezzata da tutti, ma religiosa.
E quanto ve ne ringrazio o mio Dio. Ma come ho osservato le S. Regole che con tanta bontà mi avete dettate?… Con quanta imperfezione o mio Dio…
Procurerò nemmeno per titolo di carità di trasgredire la minima parte. In modo speciale il silenzio non lo romperò mai sotto questo pretesto di carità. Così non permetterò mai che nessuna regola venga trasgredita facendo tacere il risentimento del cuore e di troppa accondiscendenza.
Vi prometto pure anche nella certezza di incontrare croci ed umiliazioni di fare il possibile che venga compiuta tutta intiera la Famiglia del Vostro Cuore anche per la seconda parte. Ma aiutatemi voi Gesù mio.
Terza meditazione – Gravezza del peccato

La caduta degli Angeli e dei nostri primi Padri: Gesù Crocifisso, mi hanno davvero riempita di timore. Oh! Gesù mio, se in Cielo puri spiriti dotati di tanti doni, se nel Paradiso terrestre creature perfettissime arricchite di tanti doni e grazie peccano, che devo temer io?…
Sì, Gesù mio, vivrò sempre nel pieno conoscimento del mio nulla e della mia miseria, cercherò in tutto di praticare la S. Umiltà, ed in questi esercizi sarò sicura. Mi terrò presente i patimenti e la morte vostra dolorosissima, per sempre aver presente la gravezza del peccato…
Sì quanto avete Voi sofferto amor mio, mi conferma quanto è grave un’offesa fatta a Voi… Amor mio, morire fra mezzo a più acerbi dolori, ma non offenderti mai mai.
S. Notte, S. Meditazione – Conosci te stesso e i peccati propri

Che cosa sono? Nulla, anzi miseria e peccati. Quel poco che ho in me, che sono e che faccio è tutto puro dono di Dio.
Io non sono che peccati e miseria o mio Dio… Tutti i momenti del viver mio, tutti i luoghi, le azioni, i giorni, sono macchiati di peccati e d’imperfezioni…. Ho abusato di tutti i doni di Dio… Eppure Voi, mio Dio mi aveste prediletta e fatta sentire fin da bambina che volevate essere amato da me con un amore di preferenza!
Pietà mio Dio… lo farò per l’avvenire coll’aiuto Vostro…
Seconda meditazione – Morte e Giudizio

La morte, Amor mio non la temo… Temo il Vostro giudizio!… La morte è quella che mi deve unire per sempre a Voi unico sospiro di questo mio povero cuore…  Una volta credeva morire a 33 anni come mi pareva mi faceste conoscere Voi. Invece fu la santa professione religiosa, che mi fece spiritualmente morire a tutte le cose… Da gran tempo mi faceste conoscere che una morte mia doveva succedere a 41 anni… Ed è Amor mio una morte morale… Ho più nulla da perdere in quanto all’onore, salute, quiete, consolazioni, soddisfazioni, cuore, corpo, tutto avete preso Gesù mio. Che volete ora? Non ho più nulla fuorché i pochi giorni di vita.
Di questi fate pure come vi pare e piace, ma prima fate che tutto sia in ordine… No, nessuno per causa della Famiglia del Cuor Vostro ne soffre danno o dispiaceri. Su di me caricate tutto, ma salvate chi ha fatto del bene alla Famiglia del Cuore SS. Vostro o Gesù mio… Vi trovi buono, Sposo e Padre al vostro Giudizio…
Terza meditazione – L’Inferno

Gesù mio non amarVi più… non vederVi più!… Essere per sempre divisa!… Anzi odiarVi!… Oh! mio Bene fatemi patire come volete, anche le pene più atroci, ma AmarVi, sempre sempre con Voi…

SECONDO GIORNO

Prima meditazione – Il Regno di Gesù Cristo

Sì. Amor mio, Voi solo dovete essere e siete il Re. Regnate da assoluto Re sul mio cuore, sul mio capo, su tutte le cose mie… E per ottenere che il vostro Regno in me e solo Voi regnate nel mio cuore farò in modo coll’aiuto vostro, che ogni azione, parola, atto, pensiero, movimento sia conforme alla vostra SS. Volontà che conoscerò ogni giorno nelle cose che mi succederanno e nella volontà dei miei superiori. starò attenta che non abbia sotto pretesto di zelo, di carità, di bene delle anime, contrastare in minima parte in me il vostro S. Regno.
Seconda meditazione – Natività

Oh! Gesù quanti ammaestramenti fin dalla vostra nascita mi date… Sì, amerò l’umiliazione, la povertà; nulla più dello stretto necessario per mantenermi in vita prenderò e procurerò di scegliere ciò che è più contrario alla mia natura.
Nelle privazioni e nelle umiliazioni che mi verranno per la povertà, vi ringrazierò sempre. Aiutatemi Gesù mio.
Terza meditazione – Vita privata di Gesù Cristo

La S. casa di Nazaret fu sempre l’oggetto di frequenti e lunghe meditazioni. Quanti esempi d’obbedienza… Quanta preghiera. Ho desiderato molto tempo una simile vita, ma Gesù mio ben diversamente voleste da me. Sia fatta la Vostra divina Volontà. Coltiverò con diligenza il raccoglimento interno, quella vita interiore che sempre avete voluto da me. Nelle strade, negli affari inerenti alla Congregazione, in mezzo alle persone, procurerò tenere il mio interno sempre raccolto ed a Voi unito. Ma Gesù mio, aiutatemi che tutto spero da Voi.
Quarta meditazione – Vita Pubblica

Sì, Gesù mio con Voi per le strade  ed occupata tutto il giorno per fare la Vostra Volontà… Ma con Voi anche la notte ai piedi del Tabernacolo…  Starò nella positura la più rispettosa e sempre occupata di Voi. Se però la mia misera natura si lasciasse vincere dalla stanchezza, o l’obbedienza me lo proibisse Gesù intendo nel fare l’obbedienza di continuare a tenervi compagnia. Procurerò essere dolce e compiacente con tutti a vostra imitazione, ed a non risparmiarmi in nulla quando si tratterà per il bene delle anime, sopportando calunnie, dicerie a vostro esempio. Aiutatemi Gesù mio.
2. Notte – S. Meditazione – L’orazione di Gesù nell’orto.

Sospesi per indisposizione di salute. Fiat, sì Fiat. Gesù caro fa’ di me quel che Ti piace…

Introduzione
Madre Laura, nel momento nel quale si accingeva a trascorre gli otto giorni di ritiro spirituale personale fra il 29 novembre 1902 e il successivo 8 dicembre, non era più la superiora generale della Famiglia del S. Cuore di Gesù. La vertenza legata all’Osservatore Cattolico aveva avuto pesanti ripercussioni all’interno della famiglia religiosa. Difficoltà economiche per poter sanare il debito, il sospetto da parte del nuovo direttore don Filippo De Giorgi, successo al fratello mons. Alessandro, che l’amministrazione condotta da madre Laura non fosse stata accurata e il suo conseguente diretto interessamento nella conduzione economica della Congregazione, avevano persuaso madre Laura a rinunciare alla carica di superiora generale.
Il 16 agosto 1899: “La rev. madre Laura Baraggia, per amore della pace e dell’unione rinunciò alla carica di madre generale”[1]. Il 17 ottobre 1899 era stata eletta madre generale Suor Marianna Stucchi che sarebbe rimasta in carica fino alla morte, avvenuta il 5 luglio 1903.
Subito dopo il capitolo madre Laura venne destinata a superiora della nuova comunità aperta presso la parrocchia di S. Francesca Romana in Milano: “Una nuova casa a Milano nella parrocchia di S. Francesca Romana dedicata al Tuo Cuore. Sono nominata superiora di questa casa. Oh Gesù mio, fa’ che adempia al mio dovere e povere figlie, non abbiano a soffrire dispiaceri e privazioni per causa mia”[2].
Nel febbraio 1900 don De Giorgi si ritirò dalla carica di superiore dell’Istituto e venne sostituito da don Ottavio Anselmi che stimava madre Laura[3].
Il 24 agosto 1900 il card. Ferrari fece nuovamente riunire il capitolo generale (il terzo dalla fondazione), presieduto da don Ottavio Anselmi, con il preciso scopo della “nomina della madre vicaria”, per venire incontro ai desideri delle suore che volevano madre Laura inserita nel consiglio generalizio; ella venne infatti eletta vicaria generale. Ai primi di settembre del 1902 venne chiusa l’opera presso la parrocchia di S. Francesca Romana e madre Laura tornò nella casa madre affiancando madre Marianna Stucchi.
Negli appunti di questi esercizi madre Laura rinnova la sua piena dipendenza dalla madre generale: “Mi metterò come corpo morto in mano alla mia Rev. Madre e al mio Rev. Superiore e dipenderò anche nelle minime cose […] Sarò esatta nel chiedere anche i minimi permessi alla rev. Madre e le renderò conto di tutto.”
Madre Stucchi, nella primavera del 1903, cominciò a declinare in salute ed il 5 luglio rese la sua bell’anima a Dio nella casa madre di Brentana dopo due mesi di dolorosissima malattia, sopportata con edificante rassegnazione. Fu quindi necessario riconvocare il capitolo generale (il quarto) il 3 settembre 1903; a piena maggioranza risultò eletta madre Laura come superiora generale.

Mentre tracciava le riflessioni di questi esercizi, madre Laura era di nuovo nella casa madre di Brentana. Fin dalle prime righe si avverte che sta vivendo un momento di sollievo: “Tu hai compassione di me, vedi il bisogno che ho di un po’ di giorni di ritiro, di riposo vicina a Te. Dopo cinque anni di burrasche e di continue angustie”. Le burrasche e le continue angustie sono riferite soprattutto alla vertenza relativa all’Osservatore Cattolico che proprio sul finire del 1902 si stava avviando alla conclusione.
Lo stile di questi giorni di ritiro è quello di sempre: una riflessione personale sul suo stato di vita attuale, fedeltà alla regola, ai voti, agli impegni comunitari. È probabile che madre Laura abbia seguito lo schema e le meditazioni proposti dai numerosi libri di devozione e di guida ai giorni di ritiro che erano in uso in quell’epoca.

Quaderno appunti S. Esercizi – 1902
A. M. D. G. – V. G. M. G.
ALLA CASA MADRE, DEDICATA A S. C. DI GESÙ

29 NOVEMBRE 1902

Oh quanto sei buono con me Gesù dolcissimo! Tu non guardi ai miei demeriti, alla mia miseria e mi concedi un favor così grande. Tu hai compassione di me, vedi il bisogno che ho di un po’ di giorni di ritiro, di riposo vicina a Te. Dopo cinque anni di burrasche e di continue angustie. Grazie Amor mio, grazie di una sì grande grazia… Starò adunque nove giorni, giorno e notte con Te Ben mio!… Qui nella tribunina, Ti sentirò, Ti vedrò, Ti parlerò… E Tu mi vedrai, mi sentirai, mi parlerai nevvero?
Oh! sì, sì, ne sono sicura… Che farò?… Nulla, perché nulla so fare. Tu farai tutto. Tu sai che mio unico desiderio è di piacerti e farti amare e conoscere, e conoscere in che Ti posso maggiormente piacere e amare. Morta mi abbandono nel Tuo dolcissimo Cuore e Tu fa di me quel che meglio Ti aggrada.
Oh! Madre Immacolata, Voi foste ad ottenermi questa grande grazia! Voi avete ascoltato le mie povere preghiere… Compite la vostra carità, ed esaudite anche gli altri tre miei desideri… asciugate le mie lacrime, Voi tutto potete presso il Cuor di Gesù…
In unione al Cuor di Gesù nel SS. Sacramento e a Voi Madre Immacolata, faccio questo S. Ritiro, fate che sia il principio di una vita nuova e tutto conforme al Cuor di Gesù e al vostro o cara Madre.
Caro Padre S. Giuseppe, assistetemi in questi santi giorni. A voi affido tutti gli interessi della Congregazione, fate Voi le mie veci. Voi sapete le due cose che tanto mi stanno a cuore, provvedeteci Voi… Voi tutto potete.
Angioletto mio Custode, assistimi in modo particolare in questi santi giorni.
S. Ignazio, mio caro S. Luigino, S. Laura mia nonnina e nonnina S. Anna e S. Gioachino, pregate tanto tanto per me in questi giorni.
Miei Rev. Padri defunti, mie figlie defunte ottenetemi un aiuto speciale in questi giorni.
Solitudine – Col Cuor di Gesù Sacramentato e coll’Immacolata Madre
Vizio – Irriflessione, angustie.
Virtù – Generosità, indifferenza.
Protettori – S. Giuseppe e S. Giovanni Evangelista, S. Ambrogio.

PRIMO GIORNO

Prima meditazione – Fine dell’uomo

Sono tutta Tua, sono tutta per Te e Tu sei tutto per me Gesù mio…
Questo mio essere, quanto sono, deve operare e consumarsi per Te… Ti ho dato quanto possedevo, la mia libertà, il mio onore, le più care e sante affezioni e le hai accettate…
Ora mi resta questo povero corpo, degnati imprimere in esso, i tuoi dolori e così conoscerò che anche questo l’hai aggradito. Sin da questo momento l’abbandono nelle tue mani, affinché Tu ne faccia quel che più ti piace.
1.2.3.4. Meditazione: Tutte le creature sono mezzi e aiuti di salute che Dio ci ha dato per arrivare al nostro ultimo fine. Come dobbiamo usarne… Applicazione allo stato religioso.

I mezzi, gli aiuti, le grazie che mi hai conceduti o Gesù caro, sono infiniti. Tu hai conceduto a me povera e miserabile peccatrice quanto hai conceduto ai più grandi santi. Eppure sono ancora sì misera… Amor mio fa che in questo S. Ritiro almeno incominci ad amarti davvero e mostrarti la mia gratitudine. Indifferente a tutto mi metto nel Tuo dolcissimo Cuore, mandami quello che vuoi, dove vuoi, trattami come vuoi che colla Tua grazia sarò sempre contenta, purché  Ti possa piacere ed amare… e addivenire una religiosa secondo il Tuo Cuore SS. giacché per Tua sola Bontà mi chiamasti a questo preziosissimo stato e fin d’ora Ti prometto di osservare con esattezza le minime regole.
Esami – Prima e ultima azione del giorno e fine della S. Regola

Farò con maggior devozione l’offerta delle mie azioni e con maggior raccoglimento le ultime preghiere.
Insisterò coi miei superiori sul vero fine della Congregazione, ma con rispetto e prudenza.
Lettura – Sul profitto dopo l’ultimo ritiro.

Gesù caro fu proprio poco;  ne diedi la causa alle vicende burrascose, al cambiamento, ma fu tutta mia mancanza di vigilanza e di generosità.

SECONDO GIORNO

1.2.3.4. Meditazione

La caduta degli Angeli, del primo uomo, mi fa tremare!… Dunque per quanto santo sia il luogo, per quanto siano grandi le grazie e i favori divini, con tutta facilità si può cadere! Gesù caro, vivrò sempre in timore, ma Tu custodiscimi, se no perisco. Compi la Tua misericordia su di me, e giacché tanto patisti per salvarmi e mi perdonasti tanti peccati mentre tanti, meno cattivi di me sono già condannati alle pene eterne, per i Tuoi meriti concedimi la S. Perseveranza. O Madre d’Amor aiutatemi.
Esami – Delle Visite al SS. Sacramento e dell’esame alla sera sulla povertà e castità

Le visite le farò con più attenzione e devozione discacciando i pensieri inutili e adopererò un po’ più di tempo per l’esame.
Sarò esatta nel chiedere anche i minimi permessi alla rev. Madre e le renderò conto di tutto. In quanto al vitto e vestito accetterò quello che mi daranno senza mai chiedere nulla. Se dovrò per obbedienza scegliere, sceglierò quello più vile ed ordinario.
Lettura – Sul progresso nella fuga del peccato, della mortificazione, dello spirito e vittoria delle passioni.

Mi eserciterò di più negli atti di umiltà con le sorelle, e non mi lascerò avvilire nelle cose umilianti.

TERZO GIORNO

1.2.3.4. Meditazione – Cognizione di noi stessi, buona coscienza. Non cercar Dio in vita, non trovarlo in morte, perderlo per sempre.

Sono niente, anzi sono una povera peccatrice, capace di qualunque male se, Voi Signore, non mi aiutate.
Oh! quanta tranquillità provo dopo la confessione generale d’oggi. Grazie mio caro Gesù. Con la Tua grazia ho sempre cercato ed amato Te solo, ma quanto imperfettamente! Dammi Tu quell’amore che vuoi da me, affinché Ti trovi alla mia morte Sposo e Padre dolcissimo, e Ti ami se fosse possibile d’infinito amore per tutta, per tutta l’eternità.
L’osservanza esatta della S. Regola mi assicura il Tuo possesso, Madre SS. aiutatemi.
Esami – Sull’esame particolare, Confessione e sul voto di obbedienza.

Sarò più esatta nel fare l’esame particolare e lo farò con maggior diligenza. Mi confesserò più spesso che me lo permetterà il mio Confessore, ed accrescerò la diligenza in ben prepararmi un giorno prima, onde farlo con maggior quiete e divozione senza sollecitudine.
Mi metterò come corpo morto in mano alla mia Rev. Madre e al mio Rev. Superiore e dipenderò anche nelle minime cose.
Lettura – Sulla mortificazione dei sensi e sulle pene del Purgatorio.

Metterò ogni diligenza nel mortificare i miei sensi ed il mio corpo fin dove me lo permette l’obbedienza.
Tutto il merito di quanto farò e delle preghiere ed indulgenze l’offrirò per le S. Anime del Purgatorio.

QUARTO GIORNO

1.2.3. Meditazione – Sul Regno di Gesù C.

4. Beneficio grande della vocazione religiosa

Tu solo sei il Re del mio Cuore. Regna su me da assoluto Signore. Tu sei un Re, che pieno di misericordia e bontà tutto doni il Tuo regno ai tuoi sudditi.
O Re celeste fa che zeli l’onor Tuo, la Tua gloria, il piacer Tuo in tutti i momenti del viver mio, e che cerchi ogni mezzo per farti regnare nei cuori di coloro che mi  avvicineranno.
Grazie Gesù SS. del dono stragrande della vocazione religiosa… Finora non ho corrisposto a tanta grazia; per i Tuoi meriti aiutami ad addivenire una religiosa secondo il Cuor Tuo dolcissimo, mediante l’esatta osservanza delle mie S. Regole. Madre SS. assistetemi.
Esami – Sul Progresso fatto nelle solide virtù, orazioni vocali, S. Sacramenti.

Ben poco fu il progresso in modo particolare nella generosità nell’accettare con allegrezza le cose umilianti.
Per l’avvenire porrò in questo uno studio particolare.
Sarò diligente nel discacciare le distrazioni che mi vengono quando raccomando le cose dell’Istituto. Sarò col divin aiuto più premurosa nel fare la preparazione remota.
Lettura – S. Messa

Ne sentirò più che mi permetterà l’obbedienza, e starò colla massima compostezza e divozione meditando la SS. Passione. Che ineffabile e prezioso sacrificio! Vorrei assistere tutti i minuti.

QUINTO GIORNO

1. Meditazione – L’Incarnazione di G. C.

2. Natività.

3. La Circoncisione.

4. Felicità e preziosità dello stato religioso.

Quanto amore, quanta umiltà, quanta mortificazione o Gesù caro per amor mio… Qual umiliazione non mi sarà preziosa guardando a te Amor mio, al Tuo esempio?
Qual sacrificio, privazione rifiuterò, mentre Tu nascendo per mio amore, nasci nella più squallida miseria…
O Gesù, Tu conosci i miei desideri, e sai che non posso assecondarli per non essere singolare…. Ma Tu vedi il cuor mio, accetta i miei desideri in ringraziamento del tanto che facesti per il dono grande di avermi messa nello stato religioso così prezioso e nel quale godo tanta pace e felicità.
Esami – Capitolo della Regola, Perfezione e carità verso Dio e verso il prossimo. – Orario, vitto, vestito, mobili, lavoro.

O mio Gesù quanto manco in questo primo capitolo, voglio proprio essere più diligente, e non agire secondo il cuore, ma solo per puro amor di Dio. Sacrificherò qualunque mia privata pratica anche santa per essere precisa all’orario. Il vitto, prenderò quello che mi darà l’ubbidienza, così del vestito e mobili, cercando per quanto sta in me, che sia il più ordinario.
Lettura – Sulla vittoria dopo l’ultimo ritiro delle tentazioni.

Conosci la mia debolezza e mi tieni lontane le tentazioni. Sarò almeno più generosa nelle umiliazioni.

SESTO GIORNO

1.2.3.4. Meditazioni.

1. I due stendardi.

2. Dei tre stati.

3. Condotta di Gesù durante i tre anni di vita pubblica.

4. I tre gradi di umiltà.

Mio caro Gesù, sotto al Tuo stendardo  abito da anni, ma con quanta imperfezione! Da quanti anni ho scelto il terzo stato, ma mio caro Gesù come sono ancora debole! Tu solo puoi fare un miracolo della Tua misericordia ed aiutarmi ad imitare la tua dolcezza, la tua umiltà, la tua carità col prossimo, ad abbracciare con generosità il terzo grado d’umiltà che da gran tempo, vuoi da me.
Gesù dolcissimo abbi compassione di me e tieni conto delle mie intenzioni.
Sempre state di cercare solo il Tuo piacere, l’onor Tuo. Aiuta la mia debolezza.
Esami – Orazione mentale, Ricreazione, visite, silenzio, carità vicendevole.

Preparerò con maggior esattezza i punti della meditazione alla sera, e cercherò di raccogliermi un po’ prima.
Nella ricreazione sarò compiacente, e cercherò d’introdurre sempre santi discorsi. Parlerò sempre di cose utili. Sarò molto riservata e breve sulla visita e ne farò né riceverò se non le necessarie e solo per la carità e l’onor di Dio. Procurerò di essere esattissima al silenzio in modo particolare al silenzio rigoroso. Userò grande carità e compatimento colle sorelle e più grande dolcezza e compiacenza e rispetto colla mia Rev. Madre.
Lettura – Esattezza nel far bene le azioni

Sarò esatta anche nelle minime cose, facendole sempre per Dio e alla sua presenza.

SETTIMO GIORNO

1.2.3.4. Meditazioni – Sulla Passione e morte di G.C. Il religioso Crocefisso dietro imitazione di G.C.

O mio dolce Amor quanto hai patito per me! Quanta pazienza e generosità! Che vergogna per me che sono sì misera. Gesù caro sai che la meditazione dei Tuoi dolori e di quelli della dolcissima Madre sono il mio pane quotidiano… Vorrei vivere sempre da sola per poterti continuamente compatire e ripararti per le dimenticanze degli uomini. Fa Tu quanto non è in potere mio e giacché accettasti il mio povero cuore, la mia libertà quel po’ di bene che mi avevi dato, l’onore, imprimi nel mio povero corpo i tuoi dolori e patimenti, credo sia degna offerta di espiazione all’Eterno Tuo Padre.
Oh! come volentieri sto crocefissa colle mie S. Regole e S. Voti. Te ne ringrazio infinitamente.
Esami – Amore ai patimenti alle umiliazioni. Inferme, Nomine, Confessore.

Sarò più generosa, e ringrazierò sempre il Signore quando mi dona la sua croce.
Avrò grandemente a cuore le inferme e non mi risparmierò in nulla.
Prima di dare il voto in consiglio, pregherò tanto tanto e poi guarderò solo l’anima e Dio e nessun altra ragione. Sarò obbediente e schietta come una bambina col Confessore.
Lettura – Buon uso del tempo

Sottometto all’obbedienza quanto intendo fare e non sarò sicura che avrò ben speso il mio tempo.

OTTAVO GIORNO

1.2.3.4. Meditazioni – La gioia dei santi. Contemplazione per eccitare l’amor di Dio. Frutto dei S. Esercizi.

I Santi gioiscono e godono perché sono tutti di Dio e per Dio, perché sono fuori da questo mondo così brutto e tanto vicini a Dio; perché non possono più perdere Dio essendo imperdibile (!!!!); Perché sono esenti da ogni male; perché non moriranno più; perché troveranno una grande facilità nella pratica d’ogni virtù; perché saranno sempre in compagnia del caro Gesù e ricevono le sue carezze; nell’aver in Dio il loro Tesoro; nel veder continuamente Dio e in questa vista trovare tutte le delizie; nel fare tutto ciò che vogliono e veder soddisfatti tutti i loro desideri; dall’essere separati dalla compagnia dei poveri peccatori. Nell’essere sempre attivi e sempre in riposo; nel vedere la cara Madre SS. e il caro Padre S. Giuseppe e tutti questi beni li avrò anch’io in Paradiso.
I benefici che mi hai conceduti sono immensi, Amor mio, io sono confusa! Il dono di Te in Sacramento poi mette il colmo!
Oh! Dolce mio Bene, Tu sai che ai piedi Tuoi io ho tutto… Che conosco un luogo solo, il Tabernacolo.
Qui trovo il Paradiso, qui la mia continua dimora. Che grazia grande mi hai fatto col concedermi di passare dieci giorni e dieci notti sempre davanti a Te. La mia tribunina fu il mio Cenacolo, più il mio Paradiso! Grazie Amor mio, con questi giorni passati presso di Te in compagnia della mia Madre SS. mi hai ricompensato fin troppo di quel poco che ho fatto e patito per Amor Tuo. Vivrò sempre unita a Te e per Te Amor mio Sacramentato.
Esami – I miei voti privati di stare alla presenza del Sacro Cuore di Gesù, di uniformità al volere di Dio, di non commettere peccati veniali avvertiti, di maggior perfezione.

O Gesù mio queste mie catene d’oro vorrei stringerle sempre più, ma Tu sai come li adempio imperfettamente. Aiutami Tu, io lo desidero con tutto il cuore di poterti rendere contento mediante l’osservanza dei miei S. Voti.
Lettura – Presenza di Dio.

Come è dolce lo stare alla vostra presenza o mio Dio! Non mi lascerò dissipare da pensieri e cose inutili per poterle godere. Farò uso di frequenti giaculatorie.

8 DICEMBRE 1902

Festa della mia cara Madre Immacolata

O Madre dolcissima, Madre Immacolata, qui ai vostri piedi chiudo questo S. Ritiro che ho fatto in vostra compagnia e ai piedi dell’Amabile Gesù Sacramentato.
Che dieci giorni di Paradiso ho passato nella mia tribunina! Oh! Gesù caro come sei generoso, come mi hai pagato largamente quel poco che con la Tua grazia ho fatto e patito per Te. Una vita nuova incomincia per me, quella vita interiore nascosta unita al mio Amor sacramentato che da tanto tempo desidero. Madre dolcissima Immacolata accettate quel poco che ho fatto per Voi, esaudite le mie povere preghiere, presentate voi a Gesù SS. le mie risoluzioni, i miei propositi ed aiutatemi a metterli in pratica.
Sarò esatta nell’osservare la S. Regola e stare alla vita comune, sacrificando qualunque mia pratica di pietà.
Sarò cieca, sorda, muta per tutto ciò che non è peccato o cosa rilevante contraria alla regola o che possa portare un grave danno.
Prima di suggerire o fare una osservazione alla mia Madre, pregherò, e domanderò consiglio al padre dell’anima mia, e se non potrò, gliene renderò conto. Così sarò sicura di operare sempre in conformità al divin volere.
Sarò col Padre dell’anima mia come una bambina per schiettezza ed obbedienza.
Cercherò di praticare la vita interiore nascosta e stare continuamente alla presenza del mio Amor Sacramentato.
Ecco o Madre dolcissima i miei propositi, benediteli e dopo averli presentati a Gesù, aiutatemi ad eseguirli.
Mio caro Padre S. Giuseppe, Angelo mio Custode, Santi Protettori miei pregate tanto per me.

[1] Effemeridi II, p. 336.
[2] Diario Spirituale, 216.
[3] Don Ottavio Anselmi era nato a Milano l’11 gennaio 1854, ordinato l’11 giugno 1876, coadiutore ad Abbiategrasso e cappellano nella tenuta Meraviglia – Mantegazza; nel 1881  fu coadiutore in Duomo; dal 1888 al 1907 prevosto di S. Satiro, quindi parroco di S. Nazaro a Milano; morì nel 1939. Fu un Sacerdote molto stimato dal card. Ferrari, come ricorda don Carlo Pirelli nel di lui necrologio: “Stimato altamente ed amato dal card. Ferrari, di santa memoria, veniva spesso dal medesimo chiamato per avere consiglio nelle più ardue cose; e la parola breve e pesata, era accolta dal Cardinale, me lo diceva lui il Santo Arcivescovo, come un lume preziosissimo. A lui lo stesso Cardinale affidò mansioni delicatissime, che eseguì perfettamente, incarichi difficili, che assolse con perfetta sagacia; ma tutto egli nascondeva nel silenzio del suo spirito, in quel silenzio che fu la sua caratteristica, quasi geloso del suo nascondimento.”