Madre Laura è figura tipica della Chiesa Ambrosiana. Nata in Brianza, il 1 maggio 1851, vissuta a Milano, diretta da P. Ottone. Terzi S.J., guidata dal parroco di Brentana don Ercole Riva, tradusse lo spirito ambrosiano nella Congregazione da lei fondata, per lo zelo apostolico, intraprendente, dinamico, aperto alle esigenze della gente del suo tempo e capace di gettare le basi di una pastorale che si rivelerà profetica col trascorrere dei decenni e necessaria soprattutto nei giorni nostri.
Ebbe perciò l’intuizione di inserirsi nell’azione pastorale della chiesa locale e di tradurre in opere lo spirito corale e profondo della liturgia ambrosiana per la formazione religiosa del popolo cristiano. (Card. Colombo).
Madre Laura propone un carisma originale: la presenza pastorale in mezzo al popolo. Si impegnò per una vita autenticamente cristiana della popolazione nelle parrocchie, a fianco del sacerdote, con un servizio umile e popolare, vivificato dall’amore riparatore, dalla contemplazione e dalla dedizione ai poveri, nel silenzio e nell’umiltà. Suo impegno era servire chi era più debole, senza pretese di carattere intellettualistico, senza prospettive elitarie, tra la gente, nel popolo, dentro il mistero e le debolezze di una realtà parrocchiale.
Madre Laura diventa apostola dell’amore misericordioso di Dio. Nel Cuore di Cristo trova la sorgente e la forza per proclamare a tutti gli uomini che Dio è buono, che è fedele, che si china sulle miserie umane per perdonare e consolare. Per la grazia dello Spirito intuisce il grande mistero dell’amore di Dio.
Fondando la Congregazione, la volle non solo dedicata al Cuore di Cristo, ma pronta a vivere in concreto la misericordia attraverso la diakonia della carità.
Madre Laura è attenta alla promozione della donna, nella chiesa locale, in collaborazione con i pastori. Favorisce la formazione ed il recupero della visione cristiana della donna e delle giovani a cui attribuisce la responsabilità formativa della famiglia. Attraverso le opere e la presenza assidua, aiutò la donna ad accogliere, nutrire, custodire e conservare, non solo la vita fisica, ma la fede in Dio e la vita cristiana. E ciò fece partendo dalla situazione concreta della donna dell’ottocento, disabilitata dalle fatiche e dalla povertà.
Madre Laura vive uno speciale attaccamento alla chiesa perchè comprende che la vita consacrata deve essere ecclesiale e non può essere autenticamente se stessa se non si colloca all’interno dell’impegno comune di lavorare per il Regno di Dio.