Quando in una famiglia si accoglie una nuova vita c’è gioia per questa nuova esistenza, c’è un clima di novità, c’è una quotidianità che si ravviva di allegria e, soprattutto, ci sono volti stupiti da tanta bellezza e da un mistero di cui, nonostante non se ne comprenda la profondità, si gode fin nelle viscere. 

E, giorno dopo giorno, nella vita familiare si cambia ritmo e si creano nuove abitudini; soprattutto viene richiesto l’impegno di tutti perché questa nuova creatura trovi il proprio spazio per essere.

La stessa esperienza accade per una famiglia religiosa, quando nuove donne decidono di dire sì a Dio e al Carisma della Congregazione: c’è festa, gioia, speranza di novità, che esprimono ciò che le parole non sanno dire. Abbracci, stima, missione condivisa, cammino comune per rendere vivo il Regno di Dio sulla terra, anche nella fatica e nelle difficoltà che richiede la vita “insieme”. 

Anche noi oggi, 24 agosto 2024, festeggiamo e accogliamo queste due giovani donne, sr Augustine e sr Justine, con tutto il loro desiderio di dire “sì” a Dio con la propria vita seguendo le orme e il Carisma di Madre Laura Baraggia. Come la nostra fondatrice, che ha saputo fare della sua vita un continuo impegno d’amore per Gesù e per gli uomini e le donne, si sono impegnate davanti alla Chiesa congolese di Kinshasa e nelle mani di madre Nuccia a donare la loro vita con gioia e generosità. 

Grazie del vostro sì a Dio e alla nostra Famiglia religiosa.

Grazie a chi, con impegno e dedizione, vi ha seguite nel cammino di formazione, per aiutarvi a scoprire quanto è bella la vita nella sequela di Gesù, quanto è bello donare la propria esistenza alla Chiesa universale di cui si è fatta anche una breve esperienza, nei giorni precedenti la professione, con la visita alla nostra missione dell’arcivescovo mons. Mario Delpini che ha voluto celebrare l’Eucarestia nelle nostre comunità missionarie.

Vogliamo condividere tre spunti di riflessione che Père Nestor, missionario della Consolata e parroco della Parrocchia Mater Dei di Kinshasa, ha donato a sr Justine e sr Augustine nella sua omelia:

  • I nomi delle sorelle neoprofesse richiamano i Padri della chiesa, sant’Agostino e san Giustino. Possano essere i loro patroni e testimoni per diventare sante a loro volta.
  • Seguendo il richiamo del profeta Geremia nella prima lettura, è chiaro l’invito a non avere paura: ovunque andranno, affrontino la realtà seguendo sempre il Signore, senza avere paura della vocazione che il Signore offre loro, perché è la loro vita che si deve realizzare.
  • Si sentano inviate dal Signore. In qualsiasi posto in cui saranno mandate, forte deve essere la consapevolezza che è il Signore a inviarle. Nella loro missione non cerchino le comodità, il successo, l’approvazione altrui, le tecnologie più raffinate per creare e mantenere le relazioni: l’unica cosa di cui bisogna preoccuparsi è testimoniare e rendere presente e vivo l’amore misericordioso di Dio. 

Facciamo nostri questi semplici consigli, perché tutte noi suore, nonostante i molti anni di vita religiosa, abbiamo sempre bisogno di essere sollecitate a compiere un autentico cammino di santità, vivendo con gioia e gratitudine la nostra appartenenza al Signore. In attesa che altre ragazze, altre donne si lascino affascinare dal “bel volto” di Gesù, noi continuiamo a pregare e a testimoniare la bellezza della vita consacrata.