È questo il titolo del Capitolo Generale della nostra Congregazione “Famiglia del S. Cuore di Gesù” che si celebrerà a Casa Madre, in Brentana, a partire dal 5 luglio prossimo (e si concluderà il 30 luglio con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini).

Vorremmo provare a spiegare in modo semplice ed efficace che cosa è un Capitolo Generale.

Anzitutto è un evento dello Spirito che convoca la Congregazione a mettersi in ascolto e a lasciarsi guidare da Lui. Sarà quell’ascolto della Parola di Dio e della Chiesa che lo Spirito stesso suggerirà, ma sarà anche ascolto delle domande e delle attese del mondo attuale, ascolto della realtà e sguardo rivolto alla storia di oggi. Ci metteremo con umiltà e disponibilità in ascolto delle attese che il presente ha nei confronti della Vita Consacrata e guarderemo con oggettività alla nostra realtà di Famiglia religiosa, con i suoi numeri e le sue potenzialità, con la sua voglia di donazione ma anche con le sue innegabili fragilità.

Operativamente il Capitolo è un atto di obbedienza alla Chiesa che chiede alle persone consacrate a Dio di fermarsi per una riflessione e verifica, un rinnovamento e una risposta d’amore nuovamente totalizzante. Ciò avviene ogni 6 anni, un periodo di tempo capace di interpretare il cammino continuo della storia e le modalità di incarnarsi in essa.

Ogni congregazione religiosa vive il Vangelo secondo un carisma particolare, donato dallo Spirito alla Fondatrice e ad ogni membro della Famiglia religiosa, ma come dice spesso Papa Francesco il carisma “non è acqua distillata da custodire in bottiglia”, bensì dono dinamico consegnato a tutti per il bene di tutta la Chiesa e l’umanità. Per questo il Capitolo è un mettersi anzitutto in ascolto della Parola di Dio, della Chiesa, dei segni dei tempi per reinterpretare e vivere oggi il carisma che ci contraddistingue e per questo stesso motivo è bello che tutta la Chiesa e i fratelli battezzati nelle comunità ne siano a conoscenza e ne siano coinvolti.

Gli obiettivi principali per noi infatti sono quelli di

  • Ridare vita alla nostra appartenenza alla Chiesa, diventando sempre più consapevoli di essere segno di comunione e di annuncio, scegliendo uno stile di sinodalità.
  • Esprimere nuovamente la bellezza della nostra vita consacrata, nella logica della generatività, capace di vivere relazioni fraterne autentiche ponendosi al servizio “dei fili più teneri”.
  • Approfondire la conoscenza e la nostra adesione gioiosa e consapevole all’esperienza spirituale della venerabile madre Laura, individuando oggi i valori ancora fecondi e tratteggiando nuovi percorsi, contenuti e modalità di attuazione carismatica, per dare nuova forma alla promessa.
  • Analizzare i cambiamenti in atto nei diversi contesti socio-culturali e pastorali per rispondere ai bisogni espressi ed inespressi dei fratelli e delle sorelle che ci interpellano nel nostro cammino quotidiano.
  • Prendere le decisioni e formulare le norme necessarie per la vita e la santità della Congregazione, indicando contenuti e modalità facendo tesoro delle linee indicate dal Magistero della Chiesa. 

In un clima di preghiera e di comunione fraterna, noi suore ci impegniamo a prepararci a tale momento così grande e forte da definirsi “sacramento di unità” lasciandoci ri-creare e rinnovare concretamente dallo Spirito che ci indica chi dobbiamo essere, cosa dobbiamo fare, come e dove attualizzare oggi il disegno e la volontà di Dio Padre.

Invitiamo tutta la comunità cristiana ad accompagnare nella preghiera questo momento celebrativo perché, illuminate dalla Parola e dallo Spirito, noi Suore sappiamo tornare alle nostre radici e vivere con una fedeltà creativa l’amore verso Gesù e verso ogni persona, a partire dai ‘fili più teneri’ come diceva Madre Laura, perché tutti possano attingere da quel Cuore che ha tanto amato gli uomini le infinite ricchezze di grazia, di consolazione e di misericordia.

– Le Suore della “Famiglia del Sacro Cuore di Gesù” –

Le foglie di un albero possono avere diverse sfumature di verde, giallo o rosso, così come le nuvole del cielo assumono forme diverse modellate dal vento che scompiglia ogni cosa, che allontana e avvicina ciò che svolazza nell’aria.

La Corte Laura Rosa è un po’ così… uno spazio, una casa dove chi si avvicina trova donne di diversi colori, di diverse etnie, età, storie ma con in comune la sofferenza data da tradimenti, da parte di coloro che avrebbero dovuto proteggerle; “fregature” da chi fa promesse ma non sa e non può mantenerle o peggio le fa per ottenere qualcosa in cambio. 

Quando si guardano le sofferenze, i colori delle foglie non si notano più, così le forme delle nuvole… … si guarda negli occhi perché si vorrebbe strappare il dolore, quel dolore che si radica nell’essere e si tatua nel cuore… questo pane ormai è quotidiano da troppo tempo, fatica ad essere eliminato….

Ma pian piano il vento che abita la Corte, dove i sorrisi si fanno spazio mentre si cucina insieme, mentre ci si pettina a vicenda, mentre si pulisce casa perché rendere ordinato il luogo che si abita è un po’ fare ordine nei propri pensieri, nella propria vita… porta con sé possibili novità, possibili occasioni di rinascita. Porta nuove nuvole, nuovi cieli, nuove strade….

Il cammino del riscattarsi dopo le violenze subite è lungo, doloroso.. ma il vento dell’accoglienza, del sorriso, dello stare con loro permette di riprendere il cammino con più sicurezza, con più slancio anche nella fatica….

Sono ancora tanti i colori che abitano la Corte Laura Rosa, qui il 25 novembre del calendario è sempre appeso… perché un giorno possa ritornare uno dei tanti giorni dell’anno perdendo il nome della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Buongiorno a tutti amici della missione o meglio MBOTE MINGI!

Papa Francesco quest’anno ci consegna una Parola di Dio impegnativa:

ESSERE TESTIMONI DI GESU’.

È una parola che vuole dire la scoperta nella nostra vita del grande valore del nostro Maestro e guida Gesù; Lui ci ha donato un insegnamento che cambia la vita, che la rende migliore…con un po’ di fatica e con la gioia di aver seguito la strada del Bene che ama.

Lo stesso Gesù di ogni anno, in ogni luogo, in ogni vita si fa presente con la vita di ciascuno di noi…

In questo mese particolare, pensiamo alla presenza del Risorto nei paesi di missione, dove l’annuncio di salvezza è portato con la forza di persone che si donano secondo il Vangelo.

La PAROLA ETERNA di GESU’ in un mondo che cambia… la missione cambia, la gente cambia, le necessità cambiano.

Infatti, la nostra presenza in Repubblica del Congo, iniziata tanti anni fa, tiene la stessa impronta di annuncio nel servizio e nella carità, nelle esigenze cambiate.

All’inizio della missione, suor Roberta ci racconta che c’erano tanti ammalati che presentavano delle piaghe che con pazienza, le sorelle curavano; ora la necessità di salute e di cura è cambiata in meglio: la gente è più attenta e vuole cure e terapie appropriate.

Sempre all’inizio vi erano molti bambini malnutriti: ora i bambini con questo problema sono diminuiti – non scomparsi – e vengono cercati e seguiti da sr Bonnette al dispensario.

Il nostro centro di salute e la nostra maternità cercano di adeguarsi con le cure e le terapie appropriate, pur cercando di tenere l’accessibilità per tutti, grazie anche al vostro aiuto.

All’inizio le sorelle vedevano i bambini vagare per il quartiere o il villaggio lasciati soli… ora dopo tanti anni, le nostre scuole materne danno la possibilità di imparare le basi educative per poter elevare il livello intellettuale e civile.

Nella scuola i bambini trovano l’attenzione delle suore e delle maestre che si prendono in carica anche i casi più particolari di famiglie numerose o indigenti.

Nelle scuole materne esplode la vita e la simpatia!!!

La gioventù ha desiderio di studiare: in tanti chiedono di essere sostenuti alla scuola superiore o all’università: il cambiamento positivo è la sete di preparazione e di istruzione e professionalità… la dipendenza e necessità economica purtroppo ci supera. Aiutiamo dove valutiamo per il bene.

Il bisogno di una casa, il bisogno di muoversi con i mezzi, il bisogno di sentirsi bene… nulla di nuovo, nulla di diverso che da noi; la differenza sono sempre le difficoltà economiche.

Ecco che la testimonianza cristiana diventa condivisione, carità…

occasione di dire una parola di consolazione, di poter dare un buon consiglio.

Di Gesù, l’eterno Amore, saremo testimoni con la condivisione: una realtà che cerchiamo di rendere possibile grazie anche a tutti voi, una realtà che vuole lasciare l’impronta di donazione amorevole del Maestro.

Buona giornata missionaria, con l’augurio che ognuno sia testimone di Gesù, l’infinito Amore.

A nome di tutte,

sr Luisa

E come ogni anno le suore si ritrovano per “partire con il piede giusto”.

Come?

Ritrovandosi per la consegna della programmazione annuale che accompagna la vita quotidiana delle suore.

Perché?

Ogni giorno, di questo nuovo anno pastorale, sia occasione per “generare speranza nel coraggio di sguardi profetici”.

Schede catechesi, adorazioni, Lectio Divine perché questo anno sia tempo di preparazione al XXV Capitolo Generale che celebreremo a Luglio.

Dove?

Alle radici, a casa madre a Sulbiate, attorno alla Mensa per Celebrare l’Eucarestia di ringraziamento per gli anniversari delle professioni, per la rinnovazione dei voti di sr Marta e per gioire insieme al Signore della nostra famiglia del suo cuore.

Quando?

Sabato 1 ottobre.

E poi…

c’è un poi…. Perché il cammino della nostra famiglia prosegue, non si ferma…

Si ritorna a casa, nelle proprie comunità cariche di sorrisi, di spinte per continuare il cammino, cariche di impegni perché ogni tempo storico è il tempo profetico che ci aspetta, nel quale essere testimoni della presenza di Dio.


Per lanciarsi nel futuro occorre prima guardare al passato con gratitudine.

È quanto è stato fatto nell’ultimo giorno del corso, per fare memoria del cammino compiuto negli ultimi 5 anni.

Quindi è giunto il momento dei ‘consigli al Consiglio’:

1.allargare la preparazione delle delegate al capitolo anche alle altre sorelle

2.riscoprire la spiritualità del Sacro Cuore e della Riparazione

3.mettere a fuoco parole come DISPONIBILITÀ, METTERSI IN GIOCO, SPERANZA.

4.rendere vita tutto ciò che in questi giorni ci è stato donato come GRAZIA di DIO.

Con la preghiera della tenerezza abbiamo affidato le nostre speranze, le nostre paure, i nostri entusiasmi al Signore per intercessione di San Gerolamo Emiliani, nel cui santuario abbiamo pregato di ritorno alle nostre comunità.

Questa mattina, mercoledì 27 luglio, siamo state guidate a riflettere e confrontarci su come il carisma della nostra Famiglia religiosa abbia ancora qualcosa da dire alla Chiesa e al mondo, come può essere ancora vivo e attuale oggi.

Ci ha aiutate in questo percorso Don Ennio Apeciti, che ci ha condotto attraverso un’analisi storica e spirituale a rispondere che il nostro carisma è ancora attuale.

Dopo esserci soffermate sulle ORIGINI, sul significato del CARISMA e sull’importanza di GUARDARE AL PASSATO CON GRATITUDINE, siamo arrivate alla domanda che interpella ciascuna di noi e le nostre comunità: COME ESSERE OGGI?

Dobbiamo essere capaci di vivere il presente con passione nello e per lo spirito.

Domandarci se se Gesù è davvero il primo e l’unico amore, come ci siamo prefisse quando abbiamo professato i nostri voti.

Da questo primato di Gesù nella nostra vita nasce l’esigenza fondamentale della preghiera, come il “midollo” della vita consacrata e la centralità, nella vita personale e comunitaria, dell’ascolto della Parola di Dio.

Un’altra sfida che ci è chiesta di vivere è quella della vita fraterna in comunità, quale continuo processo di crescita che conduce a vivere un’autentica comunione fraterna, una koinonia.

L’ascesi, che porta a liberarci da tutto quello che appesantisce il cuore, per vivere la logica del Vangelo che è logica del dono.

L’ultimo atteggiamento suggerito da Don Apeciti è quello di coltivare sempre la speranza, che solo se radicata in Dio ci rende capaci di vivere del Suo stesso amore e di attraversare tutti i tempi, sempre.

Nel pomeriggio dopo aver ascoltato la relazione, ci siamo prese del tempo per lavorare personalmente: su due post-it consegnati ad ogni sorella abbiamo scritto quella parola, quella frase che più ci ha colpito, che più serve per la nostra vita e per il nostro cammino.

Ci siamo ritrovate nuovamente in assemblea e con molta semplicità abbiamo condiviso queste parole e al termine abbiamo cercato di rispondere, perché secondo noi è ancora attuale il nostro carisma.

Una giornata ricca, di parola, di spunti, di condivisione che abbiamo voluto concludere con il momento di adorazione “Torniamo al gusto del pane con il grano frutto della terra”.

Il terzo giorno di formazione pre-capitolare si è aperto con un ITINERARIO DI FEDE E ARTE.

Abbiamo vissuto una bella mattinata all’Abbazia Cistercense di Piona, un gioiello dell’architettura romanica lombarda.

Dopo aver visitato il chiostro e la Chiesa dedicata alla Vergine, abbiamo sostato in adorazione affidando al Cuore di Gesù la nostra Famiglia Religiosa, il prossimo Capitolo Generale, le nostre comunità parrocchiali, concludendo con il canto della Salve Regina.

Al termine abbiamo contemplato la bellezza del panorama circostante.

Nel pomeriggio ci siamo dedicate alla SPIRITUALITA’ SINODALE: farsi carico della realtà, del mondo, della missione che Dio ci ha affidato, camminando insieme

Interpellate dalla relazione di suor Nurya Martinez-Gayol Fernandez sulla spiritualità della sinodalità abbiamo riflettuto sui cinque elementi che la costituisco:

  • Spiritualità dell’ascolto
  • Spiritualità del dialogo
  • Spiritualità del discernimento
  • Spiritualità della cura: tenerezza, custodia, riparazione
  • Spiritualità della resistenza paziente e della pazienza resistente

“La spiritualità sinodale si mostra come una spiritualità che, a partire dall’ascolto, dal dialogo e dal discernimento si fa carico della realtà prendendosene cura e resiste nella propria determinazione, senza smettere di camminare accanto agli altri, ai diversi, procedendo con pazienza, sforzo, passo passo, con una resistenza sostenuta, co-costruendo una comunione che non smette di essere vulnerabile, ma che resiste perchè abbracciata da tutti e tutte.”

Dopo la condivisione a gruppi, abbiamo partecipato all’Eucarestia e ringraziato iI Signore per la giornata trascorsa vivendo momenti di fraternità, di preghiera e di crescita insieme.


Non cercare un senso a tutto,

perché tutto ha senso

Anche in un chicco di grano si nasconde l’universo

perché la natura è un libro di parole misteriose

dove niente è più grande delle piccole cose

È il fiore tra l’asfalto,

lo spettacolo del firmamento.

È l’orchestra delle foglie che vibrano al vento.

È la legna che brucia,

che scalda e torna cenere.


La vita è l’unico miracolo

a cui non puoi non credere”

Dopo l’ascolto di queste ed altre parole del canto “abbi cura di me” di Cristicchi, il secondo giorno è trascorso alle prese con la realtà importante della cura.

Dopo un periodo come quello trascorso che ha messo a dura prova le nostre comunità, appare sempre più fondamentale che le nostre comunità siano luoghi di cura.
Una cura che è verso se stessi e che porterà a conoscere le proprie fragilità e vulnerabilità, a riconoscere tutti quei gesti di cura che ci hanno fatto crescere , a individuare le ferite che a volte la vita infligge.
Una cura che abbiamo compreso diventa elemento per costruire delle comunità che siano luoghi di amicizia, luoghi di crescita nello stile di famiglia, luoghi di fraternità e di condivisione.
Una cura che ci ha guidato a cercare e riconoscere quei gesti di cura che rendono migliore la vita e quelli capaci di far fiorire ogni sorella.
Al termine del lavoro a gruppi e dopo un proficuo e ricco scambio abbiamo terminato il pomeriggio con la celebrazione dell’Eucaristia.

Iniziamo il secondo turno di formazione precapitolare a Pasturo mettendoci in ascolto della Parola di Dio che ci presenta la vicenda biblica veterotestamentaria di Noemi e Rut:

donne, l’una anziana e l’altra giovane, che rimaste sole prendono in mano le loro vite per costruire futuro. Nella condivisione comunitaria sono risuonate maggiormente alcune espressioni:

  • la FIDUCIA reciproca tra le due donne che le aiuta ad essere fedeli a Dio
  • la CURA che richiede umiltà e distacco da sé
  • la capacità di CAMMINARE e GENERARE INSIEME
  • il desiderio di METTERSI IN GIOCO per costruire il futuro l’una dell’altra
  • la decisione di TORNARE INDIETRO quale CONVERSIONE per Noemi, PROGRESSO per Rut, REGRESSO per Orpa
  • il DISCERNIMENTO del disegno di Dio che opera nella vita di Noemi attraverso i PIENI ed i VUOTI.

Nella bellezza del creato intorno a noi ci rendiamo disponibili ad accogliere la Bellezza di Dio nella nostra vita!

La bellezza della famiglia sta nello stare insieme, nel condividere risate e momenti di svago e divertimento.

Ci vogliamo bene, non importa l’età, le stampelle o i passi sciolti e veloci delle più giovani… l’importante è condividere momenti di gioco e di divertimento.

Questo è il motivo che ci spinge di fare gite sul lago, mangiando un buon gelato e godendo di un panorama che solo Dio sa donarci…

Grazie donne, suore e sorelle… grazie perché ci si vuole bene così con abbracci, sorrisi e accompagnando.

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