Ri-partire dalla fede per essere segni eloquenti di incontro
Festa!

Festa perché ci vediamo all’inizio di un nuovo anno pastorale.
Festa per ricordare i nostri giubilei di vita consacrata.
Festa perché consegniamo una programmazione piena di stimoli per i prossimi passi di congregazione.
Il tutto accompagnate da Maria nel giorno della festa della Madonna del Rosario.

Padre Sergio oggi ci ha consegnato, attraverso il brano di Vangelo della liturgia di oggi queste parole: “Rallegrati piena di grazia”. Può esserci una vita religiosa senza rallegrarsi? Non ha senso se non c’è la gioia. Quando incontra il Signore, una persona sta bene con sé e con gli altri. Rallegriamoci per la presenza del Signore nelle nostre vite. La gente non vuole vedere persone consacrate perfette… vuole vedere persone gioiose, gioiose perché hanno incontrato il Signore. Essere vivi: gioite! Rallegratevi! Abbiamo più di quello che ci manca, siamo piene di grazia! Il punto sta nel dirsi che Dio abbiamo incontrato nella vita: se abbiamo conosciuto un Dio misericordioso, che ci ama, che sta con noi, allora abbiamo conosciuto il Dio giusto e siamo dentro il cammino giusto come discepole.
“Il Signore è con te”: quando il Signore è con te? Quando va bene? Quando siamo forti? No! È con noi sempre! Maria lo sapeva che Dio era con lei anche nelle fatiche. Dobbiamo dircelo tra sorelle, nelle nostre comunità: il Signore ci dona forza, il Signore è in mezzo a noi!

“Non temere”: la vita religiosa dovrebbe essere il luogo della non paura. Il timore di Dio, dice che il Signore c’è, che si può tenere conto della sua presenza. Non avere paura perché il Signore ha pensato per te una grande storia, una vita piena. Se ci sentiamo perdonate, quale paura possiamo avere? Non sentiamoci escluse da Dio! Madre Laura intercede per noi, e sorride a noi per la nostra fedeltà, perché viviamo in comunione tra noi e con Lui.
“Nulla è impossibile a Dio”: nelle difficoltà, il Signore rende possibile il nostro impossibile. Il Signore può rendere possibile ciò che per noi è difficile.

Cosa chiederemmo a Dio se avessimo un desiderio per la nostra vita consacrata?
Vocazioni, saggezza, sapienza comunitaria… ma più di tutto chiediamonil dono della sororità.
La vita religiosa è quando costruiamo fraternità, è l’augurio che ci facciamo: costruiamo affetti che ci faciano sentire a casa nelle nostre comunità.
Sororità: non compagne di casa, non come coinquiline ma come sorelle che vogliono amare come Dio.

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